Le femministe e le donne afghane

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Gazzetta di Parma ESTERI

Egregio direttore, a tre anni dal ritorno al potere dei talebani alle donne afghane viene proibito di parlare in pubblico. In Afghanistan è stata approvata una legge che proibisce alle donne di cantare, recitare poesie, parlare in pubblico e le obbliga nuovamente a tenere il viso e il corpo completamente coperti. Il provvedimento rientra nelle nuove normative liberticide varate dai talebani per «combattere il vizio e promuovere la virtù». (Gazzetta di Parma)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Ad alta voce in solidarietà alle donne afghane». Tutto nasce, spiegano gli organizzatori, dalla nuova legge talebana volta a «promuovere la virtù e prevenire il vizio» dove si vietano alle donne «musica, poesia, parola pubblica: è un abominio di un regime che ha paura delle donne. (Corriere Fiorentino)

In 114 pagine i talebani compendiano nuove e vecchie regole che dovranno normare la vita dei cittadini afghani e preservare la loro virtù, secondo i criteri indicati dal Ministero per la promozione della virtù e la repressione del vizio, creato appositamente per prevenire qualunque forma di cedimento a comportamenti ritenuti amorali. (Giustizia Insieme)

Il video, già condiviso da migliaia di utenti, riecheggia le proteste delle iraniane ai tempi della sollevazione popolare contro l’uccisione della 22enne Mahsa Amini nel 2022. È la protesta che dilaga su X, il vecchio Twitter, con il video di due donne che intonano la canzone partigiana in lingua pasthu. (Il Sole 24 ORE)

Approvato un decreto che vieta alle donne di cantare o parlare in pubblico. Il provvedimento ha suscitato una condanna unanime nella Comunità internazionale (Quotidiano di Sicilia)

Il desiderio di studiare, di formarsi, di ottenere un titolo e magari un lavoro nell’ambito che più appassiona. Hasina (per tutela sua e della sua famiglia useremo solo il nome di battesimo, ndr) ha 25 anni, viene da Kabul e poco più di tre anni fa è riuscita a lasciare lo Stato tornato in mano al regime talebano. (Luce)

E con l'Afghanistan ha fatto l'en plein. La nostra canzone Bella Ciao è diventata indiscutibilmente l'inno per la libertà più celebre del mondo, dopo che perfino le ragazze afghane lo hanno adottato per protestare contro l'ultimo decreto dei talebani (L'HuffPost)