Italia viva alla resa dei conti. I ribelli raccolgono le firme. E chiedono il congresso

Sfiorano quota 300 le firme in calce alla richiesta di congresso promossa nei giorni scorsi dai dirigenti locali di Italia viva. Adesioni per la maggioranza provenienti dalle province del Nord e del Centro, dove del resto è prevalente l’insediamento del partito, ma anche qualche attrito con le sinistre. Manca però chi sia in grado di recepire la richiesta, dato che a convocare l’assise dovrebbe essere l’Assemblea nazionale del partito "nominata", come obiettano dalla periferia, in larga prevalenza tra i fedelissimi di Matteo Renzi (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Se ne è parlato anche su altri giornali

“Renzi nel campo largo del centrosinistra? Il punto è che non si può non partire dall’analisi di ciò che è successo nel passato. Il centrosinistra in passato ha commesso alcuni gravi errori anche quando governava Renzi. (Il Sole 24 ORE)

Più che un’estate, però, il suo pare un autunno.«Quanto tempo ci hai fatto perdere!». Messa in sordina l’ambizione di Italia Viva, da figliol prodigo (o, meglio, da chi la sa sempre più lunga) cambia di nuovo tutto e ricerca sponde nel Pd. (Panorama)

Matteo Renzi torna a parlare del dialogo tra Italia Viva e i partiti di centrosinistra per verificare se ci sono premesse e condizioni utile alla costruzione di un’alternativa al centrodestra guidato da Giorgia Meloni. (Il Fatto Quotidiano)

Renzi non arretra sul campo largo: “A Conte e Avs dico basta veti. In autunno ci sediamo con Schlein”

Avs e 5Stelle (almeno Giuseppe Giuseppe Conte visto che il movimento è spaccato) non vogliono Matteo Renzi tra i piedi. L'ultimo vertice delle opposizioni prima della pausa estiva conferma lo stallo: l'alleanza extralarge per battere le destre non decolla. (Secolo d'Italia)

Propone ai potenziali alleati "un contratto di programma alla tedesca". E alla sinistra che non vuole in centro sul carro ricorda che essere davvero alternativi alla destra di governo serve pragmatismo. (L'HuffPost)

Il caldo non ferma le polemiche nel campo largo. Il senso del ragionamento dell’ex premier è che “un terzo polo non esiste più” e che quindi, per battere la destra, … (la Repubblica)