Cristian Gualdi e Luca Perazzini morti sul Gran Sasso, lo strazio dei parenti: «Le condizioni meteo erano proibitive, non dovevano farli salire»
Il contrasto, qui a Fonte Cerreto, quota 1.100 metri, base della funivia del Gran Sasso, è surreale. Nell’aria risuonano le canzoni delle feste, i bambini giocano sulla neve, ci sono bancarelle e un grande Babbo Natale ad accogliere i turisti. Intorno alle 15 il cielo, finalmente sereno dopo giorni di bufera furiosa con venti fino a 180 chilometri orari, viene solcato dall’elicottero del 118. A bordo, direzione obitorio dell’ospedale di Teramo, ci sono le salme di Cristian Gualdi, 48 anni e Luca Perazzini, 42. (ilgazzettino.it)
Ne parlano anche altri media
Potrebbe finire in tribunale la tragedia di Luca Perazzini e Cristian Gualdi, i due amici alpinisti romagnoli dispersi durante la scalata del Gran Sasso e morti, anche a causa dell'impossibilità di un soccorso rapido per via del maltempo. (Liberoquotidiano.it)
Sono stati cinque giorni durissimi per i quaranta soccorritori che hanno tentato invano di raggiungere Cristian Gualdi e Luca Perazzini, i due alpinisti romagnoli morti sul Gran Sasso. A coordinare le operazioni in quota c’era Alessandro Marucci, capo stazione del Soccorso Alpino dell’Aquila e professore di Ingegneria all’università del capoluogo abruzzese. (Corriere della Sera)
«Le operazioni sono iniziate di prima mattina, con il trasporto attraverso la funivia delle unità in quota: qui abbiamo allestito un primo campo base. (Corriere della Sera)
Nel tardo pomeriggio di oggi la comunit di Santarcangelo si è raccolta in ricordo di Cristian Gualdi e Luca Perazzini: dopo l'accensione di due file di candele lungo la scalinata di via Saffi,... (Virgilio)
Sono stati recuperati ieri i corpi senza vita dei due alpinisti romagnoli che domenica 22 dicembre erano rimasti intrappolati in un canale del Gran Sasso. (Ultima Voce)
L’ALA. Le salme di Luca Perazzini (42 anni) e Cristian Gualdi (48), amici inseparabili nella vita così come nella morte, tornano oggi a casa dopo sei giorni passati sotto la bufera che per tutto il periodo di Natale ha ininterrottamente infierito sul Vallone dell’Inferno – ai piedi del Corno , dove erano tragicamente scivolati – e al termine di altre 48 ore trascorse all’obitorio dell’ospedale Mazzini di Teramo, che ne ha custodito fino a stamattina i corpi rimasti assiderati dopo il recupero portato finalmente a termine dai soccorritori, anch’essi impossibilitati per giorni a raggiungerli a causa del maltempo. (Il Centro)