In Sardegna quasi 14 pazienti su 100 rinunciano a curarsi: è il dato peggiore d’Italia
In Sardegna quasi 14 pazienti su 100 costretti a smettere di curarsi. Si tratta del dato peggiore d’Italia. I numeri preoccupanti emergono dalla Relazione 2024 sui servizi pubblici stilata dal Cnel (Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro). Nell’Isola – si legge nel report – decide di rinunciare all’assistenza medica il 13,7% degli utenti a causa di una lunga serie di motivi: problemi economici, problemi di offerta, lunghe liste di attesa o difficoltà a raggiungere i luoghi di erogazione del servizio. (L'Unione Sarda.it)
La notizia riportata su altri media
Nel 2023 circa 4,5 milioni di persone hanno rinunciato alle cure per motivi economici, per le lunghe liste di attesa o per le difficoltà a raggiungere i luoghi di erogazione del servizio. È questo l’allarme lanciato dal CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro), che nella sua Relazione 2024 ha mostrato i numeri in aumento rispetto allo scorso anno. (SardiniaPost)
I problemi sono principalmente due e riguardano sia le difficoltà economiche che quelle di offerta, come le lunghe liste di attesa. In totale, la percentuale di coloro che si vedono costretti a declinare le cure è del 13,7. (Cagliaripad.it)
De Pascale: “I dati complessivi del sistema sanitario in Italia stanno crollando. Il Governo deve invertire la rotta, su questo l’Emilia-Romagna intende essere in prima fila” Va meglio in Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Friuli-Venezia Giulia e Province Autonome di Trento e Bolzano con circa il 6% di rinunciatari (Regione Emilia-Romagna Salute)
Si tratta del 7,6% della popolazione italiana, contro il 7% del 2022 e al 6,3% del 2019, l’anno pre pandemia. Nel 2023 circa 4,5 milioni di persone hanno rinunciato a prestazioni sanitarie per problemi economici, problemi di offerta – come le liste d’attesa troppo lunghe – o difficoltà a raggiungere i luoghi di erogazione del servizio. (la Repubblica)
«L’Emilia-Romagna sarà in prima fila per cambiare nuovamente la tendenza». I dati della Regione oggi si attestano leggermente al di sopra della media nazionale (Ravenna e Dintorni)
È quanto emerge dai dati del Cnel, contenuti nella Relazione 2024 sui servizi pubblici, che sottolineano un peggioramento rispetto agli anni pre-pandemia (6,3% nel 2019) e un ulteriore incremento rispetto al 7% del 2022. (Sanità in Sicilia)