Rugby, Italia-Nuova Zelanda risultato 11-29: azzurri ko ma a testa alta
La tempesta annunciata e temuta non si scarica sul prato dello Stadium. Gli All Blacks non passeggiano, devono anzi impegnarsi in un brutale corpo a corpo per piegare un’Italia diversa rispetto alle partite con Argentina e Georgia. Un’Italia solida, che non si fa intimidire, che fa il possibile e in alcuni momenti anche l’impossibile per rovinare la serata dei fenomeni. Che vincono 29-11 perché sono migliori, ma non riescono a farci troppo male. (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altre testate
L'Italia parte bene e costruisce la sua partita soprattutto sulla fase difensiva. (il Giornale)
Un tentativo per la verità spesso utilizzato in passato dai vari Ct via via succedutisi alla guida del XV italico, ma mai foriero di effetti positivi. In particolare contro i mostri sacri neozelandesi. (Quotidiano Sportivo)
La miglior versione dell’Italia dallo scorso Sei Nazioni mette a dura prova gli All Blacks, che all'Allianz Stadium di Torino passano 29-11 nell’ultimo impegno per le due squadre nelle Autumn Nations Series, il novembre internazionale. (La Gazzetta dello Sport)
Davanti ai 41mila spettatori dell’Allianz Stadium gli ospiti hanno vinto 29-11 (primo tempo 17-6) ma gli Azzurri, per determinazione e capacità di stare in campo, hanno decisamente convinto. È passato poco più di un anno dal terribile 96-17 di Lione, quando l’Italia del rugby venne sotterrata dagli All Blacks in Coppa del Mondo. (Il Sole 24 ORE)
Clima pre Italia-All Blacks. Già dopo pranzo i locali di corso Vittorio Emanuele II vibrano. (La Stampa)
A noi gli All Blacks hanno sempre riservato la «Ka mate», la prima versione prima del varo della Kapa O' Pango, immaginata proprio per gli All Blacks da Derek Lardelli, un maori con radici italiane che ristrutturò tutta la liturgia proprio in risposta ad uno spot della Fiat che prendeva spunto dall'haka declamata da un gruppo di mamme guerriere per promuovere un modello Fiat. (il Giornale)