In Germania si stringe l’asse contro Putin “ma la Nato non entri in guerra”

In Germania si stringe l’asse contro Putin “ma la Nato non entri in guerra”
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La Stampa ESTERI

La visita del presidente americano Joe Biden a Berlino, probabilmente l'ultima prima delle elezioni americane, si è svolta in un clima di amicizia, ma anche di preoccupazione per il futuro della guerra in Ucraina. L'ombra di un possibile ritorno di Donald Trump ha contribuito ad alimentare l'incertezza. Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz ha elogiato Biden per la sua leadership "decisiva", affermando che «grazie a te il disegno di Putin è fallito». (La Stampa)

Ne parlano anche altri giornali

“Sosteniamo l’Ucraina con tutte le nostre forze ma allo stesso tempo ci assicuriamo che la NATO non diventi un belligerante nella guerra, in modo che non si trasformi in una catastrofe ancora più grande”, ha dichiarato il cancelliere tedesco alla stampa insieme al presidente americano. (RSI.ch Informazione)

Il presidente americano Joe Biden ha lasciato Berlino, decollando a bordo dell'Air Force One dall'aeroporto della capitale tedesca, dopo aver tenuto il mini-vertice in cancelleria con Scholz, Macron e Starmer. (Tiscali Notizie)

. "Abbiamo davanti a noi un inverno difficile e non possiamo cedere, non possiamo stancarci, dobbiamo continuare dare il nostro sostegno fino a quanto l'Ucraina vinca una pace giusta". (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Biden a Berlino: baci e abbracci in pubblico, nulla di deciso nel vertice con Scholz su Kiev

«Abbiamo davanti a noi un inverno difficile e non possiamo cedere, non possiamo stancarci, dobbiamo continuare a dare il nostro sostegno fino a quando l’Ucraina n on otterrà una pace giusta» ha dichiarato il presidente degli Stati uniti dal pulpito allestito nel Palazzo di Bellevue, la residenza ufficiale del presidente tedesco. (il manifesto)

Berlino, Biden incontra il presidente tedesco Steinmeier 18 ottobre 2024 (Il Sole 24 ORE)

“Hai ridato speranza all’Europa”, ha dichiarato il presidente federale Frank Steinmeier, conferendo al presidente Usa la più alta onorificenza tedesca: la classe speciale della Gran Croce dell’Ordine al merito, riservata solo ai capi di Stato. (Il Fatto Quotidiano)