Urso “Nuove regole per il settore auto e un piano Ue con risorse comuni”
ROMA (ITALPRESS) – “Siamo consapevoli che il settore auto sta vivendo una fase di profonda trasformazione, che riguarda prima di tutto i modelli di consumo. Oggi, l’auto non è più una priorità per i giovani, questo è un elemento con cui il settore deve fare i conti. Ci saranno meno auto e anche le merci saranno trasportate sempre di più con altri mezzi. Inoltre, l’auto elettrica ha bisogno di meno componenti e gran parte del suo valore è nella batteria (La Nuova Sardegna)
La notizia riportata su altri giornali
Guida l'innovazione, sostiene milioni di posti di lavoro ed è il più grande investitore privato in ricerca e sviluppo. Il 2025 inizierà all’insegna dell’automotive. (Italia Oggi)
«Abbiamo chiesto all'Europa una revisione del contesto normativo e la rimozione della follia delle multe che sta costringendo le case automobilistiche a chiudere gli stabilimenti. (Il Messaggero - Motori)
Il Dialogo si concentrerà in particolare su “promuovere l’innovazione e la digitalizzazione basate sui dati, basate su tecnologie lungimiranti come l’intelligenza artificiale e la guida autonoma”; “sostenere la decarbonizzazione del settore, in un approccio tecnologico aperto, dato il suo ruolo nel raggiungimento degli ambiziosi obiettivi climatici dell’Europa”; “affrontare posti di lavoro, competenze e altri elementi sociali nel settore”; “semplificare e modernizzare il quadro normativo”; “aumentare la domanda, rafforzare le risorse finanziarie del settore e la sua resilienza e catena del valore in un ambiente internazionale sempre più competitivo”. (EuNews)
La presidente von der Leyen ha confermato l'avvio immediato di un tavolo di confronto con case auto, sindacati e attori del mondo automotive per giungere a iniziative rapide e di revisione delle norme (Auto.it)
“L’industria automobilistica è un orgoglio europeo ed è fondamentale per la prosperità del nostro continente“, ha detto la presidente dell’Esecutivo comunitario. (SicurAUTO.it)
"È importante non prendere decisioni sulla testa di coloro che ci lavorano, come dipendenti e aziende - ha spiegato -, ma piuttosto utilizzare la loro profonda conoscenza per diventare intelligenti e tenerne conto nelle proprie decisioni. (QUOTIDIANO NAZIONALE)