Strage in famiglia a Paderno Dugnano: il racconto di Riccardo e il punto chiave della premeditazione
Nella mattina di martedì 3 settembre ha incontrato l'avvocato Amedeo Rizza che è stato indicato dai nonni materni e il cappellano del carcere, don Claudio Burgio. Il legale ha detto che è in buone condizioni di salute, ma provato. Il ragazzo è stato nuovamente interrogato nel pomeriggio su richiesta dei magistrati della Procura dei minori che indagano sul caso. Volevano precisare alcuni elementi. Il legale dice che Riccardo ha parlato di «una cosa sbagliata ma estemporanea, è chiaro che se ci avesse riflettuto non l’avrebbe fatto. (Vanity Fair Italia)
Su altri giornali
La gip Pietrasanta che ha disposto la custodia cautelare in carcere per il 17enne che ha ucciso la sua famiglia lo scorso 1 settembre a Paderno Dugnano (Milano), nell'ordinanza ha sottolineato la tendenza del ragazzo ad "aggiustare la versione dei fatti". (Fanpage.it)
Inizialmente ha dato la colpa al padre, per poi crollare e confessare: "Li ho ammazzati tutti io". Nella notte del 1 settembre a Paderno Dugnano (Milano) un 17enne ha ucciso con 68 coltellate i genitori e il fratellino di 12 anni. (Fanpage.it)
La dinamica dell’omicidio di via Anzio 33 a Paderno Dugnano, in buona parte raccontata nei giorni scorsi, viene fuori in tutta la sua drammaticità nel provvedimento con cui ieri il gip del Tribunale per i minorenni Laura Margherita Pietrasanta ha disposto la convalida dell’arresto del diciassettenne reo confesso Riccardo C. (IL GIORNO)
Li percepivo come meno intelligenti, con problemi da niente", ha detto al giudice. Nella notte del 1 settembre un 17enne ha ucciso con 68 coltellate il fratellino di 12 anni e i genitori a Paderno Dugnano (Milano). (Fanpage.it)
Monza – All’udienza di convalida accanto a Riccardo era presente anche l’avvocata Enrica Michela Malberti, legale del Foro brianzolo dal 2001 e dal 2022 presidente dell’Ordine degli avvocati di Monza, nominata dal Tribunale monzese tutore del 17enne che ha sterminato la famiglia a Paderno Dugnano (IL GIORNO)
La prima coltellata l’ho data alla gola, lui si è svegliato e ha urlato "papà". «Il primo che dovevo colpire era mio fratello», si legge nell’ordinanza di custodia cautelare. (ilgazzettino.it)