Nel governo superato il livello di guardia
Questa volta però il livello di guardia è stato quasi superato o quantomeno la diatriba tra Salvini e Tajani sul canone Rai ha rischiato di provocare danni gravi alla compagine. Sta di fatto che ieri Forza Italia ha votato insieme all’opposizione per bocciare una delle proposte-bandiera cui Salvini è più legato: la riduzione del canone. L’anno scorso il capo leghista c’è riuscito, portandolo da 90 a 70 euro, quest’anno no. (L'Eco di Bergamo)
La notizia riportata su altri media
21). (ilgazzettino.it)
Alla fine di una giornata in cui il governo in Italia è andato sotto sulla riduzione del canone Rai per mano di Forza Italia in Senato, poi la Lega ha restituito il colpo su un emendamento degli azzurri per la sanità in Calabria sempre in Senato ed infine, in Europa, la maggioranza si è divisa sul voto alla commissione della von der Leyen, Antonio Tajani non fa drammi. (il Giornale)
Niente riduzione del canone Rai per il 2025. La battaglia di Matteo Salvini e della Lega, che aveva dato i suoi frutti nella legge di bilancio del 2023, non ha avuto dodici mesi dopo lo stesso esito. L’importo della tassa tornerà dunque a salire da 70 a 90 euro totali. (WIRED Italia)
È sempre più incrinato il rapporto fra Lega e Forza Italia. Ieri sono andati in scena dispetti e veti reciproci che hanno visto al centro anche la Calabria. (LaC news24)
La Lega, invece, si è espressa contro con tutta l’estrema destra del gruppo filo Putin e filo Trump dei Patrioti europei. Seconda: in Europa FdI e FI hanno fatto eleggere la Commissione di Ursula von der Leyen. (Corriere della Sera)
Nelle ultime, concitate ore, il Governo Meloni è stato battuto per due volte in commissione Bilancio del Senato, che alla fine ha approvato il Dl Fiscale. Il dato finale è la stato spaccatura del centrodestra: FdI e Lega da una parte hanno votato a favore del taglio del canone Rai, dall’altra Forza Italia con le opposizioni ha stoppato l’emendamento del partito di Matteo Salvini. (Il Sole 24 ORE)