Nissan annuncia maxi licenziamenti in tutto il mondo: 9 mila posti di lavoro a rischio

La casa automobilistica giapponese Nissan ha annunciato un drastico piano di ristrutturazione che prevede il taglio di 9.000 posti di lavoro a livello globale e una riduzione della capacità produttiva del 20%. La decisione è stata motivata da un forte calo delle vendite e da una “situazione grave” dei conti, che ha spinto l'azienda a prendere misure urgenti per tornare competitiva sul mercato mondiale. (QuiFinanza)

Su altri media

La casa automobilistica giapponese Nissan ha annunciato che taglierà 9.000 posti di lavoro a livello mondiale riducendo al contempo le sue capacità di produzione in tutto il mondo del 20%, a fronte di un netto peggioramento delle sue vendite. (Il Sole 24 ORE)

Nissan taglia 9mila posti di lavoro. Con queste misure drastiche, Nissan intende fronteggiare le sfide poste da un mercato in rallentamento. (il Giornale)

Nissan ha tagliato per la seconda volta consecutiva le sue previsioni annuali, con l'intenzione di vendere oltre il 10 per cento di Mitsubishi e tagliare 9.000 posti di lavoro mentre Toyota (alle prese coi recenti scandali che hanno riguardato prima Hino poi Daihatsu) ha registrato il primo calo dell'utile operativo trimestrale degli ultimi due anni Le Case automobilistiche europee non sono le sole in seria difficoltà. (Start Magazine)

Nissan travolta dalla crisi: 9mila licenziamenti e -20% di auto prodotte

Perde oltre il 6%, in apertura di seduta, il titolo della Nissan alla Borsa di Tokyo, all'indomani della revisione al ribasso dell'utile operativo del 70% per l'anno fiscale in corso, e l'annuncio di un taglio di circa il 7% della forza lavoro, pari a 9.000 dipendenti a livello globale, conseguenze della inarrestabile crisi del settore automotive su scala mondiale che non vede nessun spiraglio di luce in fondo al tunnel nel breve termine. (l'Adige)

Dopo Volkswagen, Audi, Ford è il turno di Nissan. E in Italia i sindacati metalmeccanici attaccano il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, per il taglio dell’80% del fondo automotive, chiedendo un ripristino delle risorse e un incontro a Palazzo Chigi. (la Repubblica)

Il calo delle vendite non colpisce soltanto il mercato europeo, dove il caso più eclatante è rappresentato da Volkswagen, che oltre a un piano di licenziamenti minaccia di chiudere per la prima volta nella sua storia una fabbrica in Germania. (Vaielettrico.it)