Gli studenti infiammano le piazze nel “No Meloni day”. Scontri a Torino dove 20 poliziotti restano feriti

Venerdì caldo in 30 città italiane dove migliaia di studenti si sono riversati in piazza per il 'No Meloni day': slogan, cartelli, manichini bruciati, foto di ministri imbrattate di rosso e anche scontri a Torino, dove 20 poliziotti sono rimasti feriti e c'è stato un blitz alla Mole Antonelliana. Insorge la premier, che parla di “inaccettabili scene” e si augura che “certa politica smetta di proteggere o giustificare queste violenze e si unisca, senza ambiguità, nella condanna di episodi così gravi e indegni”. (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altri giornali

Cortei, tensione con le forze dell'ordine, proteste per la riforma della scuola messa in campo dal ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e contro l'appoggio incondizionato del governo a Israele, accusato di genocidio nei confronti dei Palestinesi. (Italia Oggi)

Continua.... futura autolinee-federico-agos-24 JonicaClima Calura MCDONALDAPP InnovusTelemia CompagniaDellaBellezza00 Totale solidarietà al ministro Valditara e a tutte le altre vittime delle violente e vergognose manifestazioni di piazza (Telemia)

Nel capoluogo piemontese, 15 poliziotti sono finiti in pronto soccorso, mentre la parola d'ordine in gran parte delle città è stata: sangue (Open)

Corteo Torino, Coisp: paladini libertà attentano alla vita dei Poliziotti

Al termine del corteo ‘No Meloni day', partito da Piramide, a Roma, una volta arrivati al Ministero dell’istruzione e del merito gli studenti dei Collettivi Studenteschi Romani hanno lasciato per terra una scritta che recitava: ‘Ministero della guerra’. (Liberoquotidiano.it)

Poco prima, il corteo degli studenti si è scontrato contro le file della polizia di fronte alla Prefettura. Esposte anche delle bandiere palestinesi al grido 'Free, free Palestine'. (ilmessaggero.it)

“Gli episodi di Torino rappresentano un fatto gravissimo che non può essere minimizzato, men che meno da alcuni rappresentanti delle istituzioni. Chi si professa paladino della libertà e dei diritti, ricorrendo alla violenza dimostra solo di calpestare la libertà di tutti. (COISP)