Il fantoccio bruciato di Valditara, l'asino Bernini, gli scontri: il No Meloni Day degli studenti di tutta Italia - I video
Nel capoluogo piemontese, 15 poliziotti sono finiti in pronto soccorso, mentre la parola d'ordine in gran parte delle città è stata: sangue Dal fantoccio bruciato in piazza con il volto del ministro dell’Istruzione Valditara ai cartelli insanguinati con gli esponenti del governo, fino agli scontri con la polizia che a Torino ha portato 15 agenti in pronto soccorso. Si sono riempite, oggi 15 novembre, le piazze di tutta Italia con una vasta ondata di manifestazioni studentesche contro le politiche del governo, segnate da tensioni e atti simbolici che hanno acceso il dibattito pubblico. (Open)
Se ne è parlato anche su altri media
Alle prime luci dell'alba di questa mattina, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un'ordinanza applicativa di misure cautelari e reali, emessa dal G.I.P presso il Tribunale di Taranto, su richiesta della Procura tarantina, nei confronti di sette soggetti ritenuti presunti responsabili di reati di associazione per delinquere finalizzata all'intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, nonché al favoreggiamento della permanenza di stranieri irregolari sul territorio nazionale. (Tarantini Time Quotidiano)
Venerdì caldo in 30 città italiane dove migliaia di studenti si sono riversati in piazza per il 'No Meloni day': slogan, cartelli, manichini bruciati, foto di ministri imbrattate di rosso e anche scontri a Torino, dove 20 poliziotti sono rimasti feriti e c'è stato un blitz alla Mole Antonelliana. (Il Sole 24 ORE)
«Siamo al fianco delle studentesse e degli studenti che oggi scendono in piazza a difesa della dignità della scuola pubblica sotto attacco del governo Meloni. (Corriere Roma)
Roma, la scritta "Ministero della guerra" comparsa sotto al Miur (Liberoquotidiano.it)
Sono tornati in piazza gli studenti nel giorno dello “sciopero” nazionale organizzato dall'Unione degli Studenti, Link - Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza. Con lo slogan “Vogliamo Potere,” a migliaia i ragazzi hanno chiesto “una scuola pubblica, gratuita, inclusiva e libera da logiche di sfruttamento, subordinazione al mondo del lavoro e al militarismo, capace di rispondere ai bisogni di chi la vive”. (la Repubblica)
Stavolta non c'era il pretesto di altre iniziative in corso né soggetti cui contrapporsi ma a essere presi di mira sono stati i palazzi delle Istituzioni e a essere aggrediti gli operatori delle Forze di polizia schierati a loro difesa. (La Gazzetta del Mezzogiorno)