“Le opposizioni taceranno”. È scontro sull’autonomia
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Roberto Calderoli e Carlo Nordio appiccano un nuovo incendio sull’autonomia differenziata. Non si placa la polemica dopo il pronunciamento della Consulta con i due ministri che tornano alla carica paventando il superamento della consultazione popolare per mancanza dei presupposti. E augurandosi il “silenzio” del centrosinistra. Protesta la segretaria dem Elly Schlein: non possono decidere loro co… (la Repubblica)
Ne parlano anche altri giornali
«La Corte Costituzionale è intervenuta pesantemente su alcuni settori che sono quelli proprio tipici del referendum. A spanne, con prudenza, direi che questa sentenza dovrebbe eliminare almeno per ora la possibilità del referendum». (Il Sole 24 ORE)
Noi sicuramente andremo avanti a dire che è questo governo che si deve fermare e abolire quella legge perché è stata profondamente sbagliata dall'inizio". Dovremo aspettare la sentenza e le motivazioni per capire come inciderà sui quesiti referendari per i quali, con molte forze civili, politiche, sindacali e forze di opposizioni, abbiamo raccolto più di 500mila firme. (la Repubblica)
Stop della Consulta a sette profili della legge sull'Autonomia differenziata. Dopo due giorni di Camera di consiglio, giovedì 14 novembre è arrivata la decisione della Corte costituzionale che ha accolto parzialmente i ricorsi delle quattro Regioni guidate dal centrosinistra (Campania, Puglia, Sardegna e Toscana) che hanno impugnato la legge Calderoli. (Il Mattino di Padova)
“Sono tutti sollevati” dalla decisione della Corte costituzionale sull’autonomia “anche il presidente del Consiglio ed esponenti della maggioranza di governo, dall’aver fermato un disegno che avrebbe demolito l’unità nazionale”. (Il Sole 24 ORE)
“A spanne, con prudenza, direi che questa sentenza dovrebbe eliminare almeno per ora la possibilità del referendum“. (Il Fatto Quotidiano)
Dopo l'anuncio della Corte Costiruzionale che ha bocciato sette norme della legge sull'Autonomia differenziata definendole «incostituzionali» il ministro della Giustizia Carlo Nordio è tornato sul tema. (Corriere della Sera)