Gualdo Tadino, uccide la moglie e si toglie la vita otto mesi dopo il matrimonio

Lui, Daniele Bordicchia, 38 anni, di Gaifana, frazione di Gualdo Tadino, dal 2015 era una guardia giurata della «Vigilanza Umbra Mondialpol Spa» e i colleghi ora attoniti dicono: «Mai una stranezza, mai un problema disciplinare», non era stressato, non era malato, insomma un «tipo tranquillo». Daniele, però, sabato sera, in via degli Ulivi — secondo la prima ricostruzione dei carabinieri del comando provinciale di Perugia — ha ucciso con un colpo solo nel salotto di casa sua moglie, Eliza Stefania Feru, 29 anni, italiana originaria della Romania. (Corriere Roma)

Ne parlano anche altri media

Gualdo Tadino, femminicidio-suicidio: la conferma degli inquirenti Le testimonianze di chi conosceva Daniele ed Eliza (Virgilio Notizie)

Anche se l’attività degli inquirenti è ancora in corso, sembrano non esserci dubbi: quello scoperto ieri mattina intorno alle 10, in una villetta a due piani a Gaifana di Gualdo Tadino, è l’ennesimo femminicidio-suicidio. (ilmessaggero.it)

Già una volta aveva lasciato casa, per poi fare ritorno. Non è chiaro cosa sia successo il 4 gennaio, quando l'uomo ha preso la pistola d'ordinanza (è una guardia giurata) e ha sparato prima a lei, uccidendola, e poi verso se stesso togliendosi la vita. (leggo.it)

“Sono molto sensibile, ho un cuore grandissimo, non mi piace essere preso in giro, dico sempre come la penso, e affronto il problema da solo”, scrive di lui. (TuttOggi)

Femminicidio-suicidio, gli inquirenti non hanno più dubbi sul caso della morte dei neo sposi Daniele Bordicchia, 39 anni e guardia giurata, ed Eliza Stefania Feru, operatrice sonocio-sanitaria 30enne. Lei avrebbe voluto lasciare il tetto coniugale e questo potrebbe essere il movente dell’epilogo tragico della vicenda. (Virgilio Notizie)

Un 38enne, guardia particolare giurata (GPG), ha esploso con pistola di servizio (Glock 17 cal. 9), regolarmente detenuta, un colpo all’indirizzo della moglie 29enne, cittadina rumena, per poi suicidarsi rivolgendo l’arma contro se stesso. (Cronaca Eugubina)