Accusata di diffamazione dalla D’Urso: Naike Rivelli condannata a una multa di 800 euro
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Barbara d’Urso contro Naike Rivelli: la prima parte civile, la seconda imputata di diffamazione. Il processo di primo grado si è concluso ieri, nel tardo pomeriggio, in Tribunale ad Alessandria. Il giudice Maria Teresa Guaschino ha condannato la Rivelli a una multa di 800 euro, riconoscendone le responsabilità limitatamente all'episodio del 30 gennaio 2019 (pena sospesa condizionata al pagamento della somma diffidata a titolo di provvisionale entro il termine di un anno dal passaggio in giudicato, e non menzione). (Il Piccolo)
Su altri giornali
Il tribunale di Alessandria ha condannato Naike Rivelli, attrice e figlia di Ornella Muti, per diffamazione ai danni della conduttrice televisiva Barbara D'Urso. (Corriere della Sera)
Le parole della difesa La difesa di Nike Rivelli ha sempre sostenuto che quei video erano invece una critica ad un modello di televisione rappresentato dalla stessa D’Urso. – Nike Rivelli, querelata da Barbara D’Urso per diffamazione aggravata, è stata condanna al pagamento di una multa da 800 euro dal tribunale di Alessandria. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Ornella Muti difende la figlia Naike Rivelli, lo sfogo contro Barbara D'Urso: "Si spacciava per mia amica intima" A seguito di novità si riaccendono i riflettori su una vicenda che ha coinvolto la conduttrice, l'attrice e la figlia Naike Rivelli (Libero Magazine)
Il tribunale di Alessandria ha condannato Naike Rivelli, attrice e figlia di Ornella Muti, per diffamazione ai danni della conduttrice televisiva Barbara D'Urso. (La Repubblica)
Si è conclusa con una multa di 800 euro la lite tra Naike Rivelli e Barbara D’Urso, in tribunale ad Alessandria. Stavolta l’aula non si è trasformata in un palcoscenico per «vip» come nelle scorse udienze: le protagoniste non c’erano, hanno discusso solo gli avvocati. (La Stampa)
Ornella Muti scende in campo per difendere la figlia Naike Rivelli, coinvolta in una vicenda giudiziaria che ha fatto discutere il mondo dello spettacolo. La sentenza del Tribunale di Alessandria, seppur parziale, ha sollevato un vespaio di polemiche. (La Gazzetta dello Spettacolo)
