Siria, gli alawiti restano cauti sul futuro mentre in migliaia festeggiano la fine di Assad
Dopo la caduta di Bashar Al-Assad, l'etnia alawita a cui appartiene l'ex presidente è in ansia per il futuro sotto gli islamisti di Hts. Chiedono come la comunità internazionale una costituzione e un governo inclusivi: il reportage dalla Siria PUBBLICITÀ Mentre ogni giorno migliaia di persone festeggiano la cacciata del presidente Bashar Al-Assad nella piazza degli Omayyadi, nel centro di Damasco, molti alawiti siriani affermano che le preoccupazioni per il futuro del loro Paese li fanno rimanere cauti. (Euronews Italiano)
La notizia riportata su altre testate
Il copione si ripete puntualmente, con tutti i suoi errori e noi incuranti, nonostan... Purtroppo non si può misurare il mondo con un metro ormai inservibile.Ci risiamo. (Panorama)
Scelte decisive per evitare il caos attendono nelle prossime ore la nuova Siria. Intanto sono giunti altri segnali importanti. Per carpirne la portata occorre tenere a mente alcune dinamiche interne al mondo a cui la Siria appartiene: il soggetto politico da cui partire è la Fratellanza Musulmana, l’espressione leader di quello che noi chiamiamo «Islam politico», un tipo di visione che col passare del tempo è diventata sempre più rigida e avversa ai regimi, da quelli militari come Egitto e Siria, ai loro nemici del Golfo, come l’Arabia Saudita, tutti repressivi. (SettimanaNews)
ANSA (Avvenire)
Narges Mohammadi, premio Nobel per la pace 2023, dissidente iraniana in carcere con condanne che si accumulano invece di consumarsi, ha scritto tempo fa una lettera al mondo invitandoci ad ascoltare il sibilo che arriva quando un muro comincia a creparsi e finalmente l’aria passa. (Corriere della Sera)
Notiamo che queste bandiere, fresche di stampa e già pronte per essere utilizzate in quantità di molte decine di migliaia, richiamano i colori della restaurazione della Siria prerivoluzionaria. (Farodiroma)
L’8 dicembre scorso i residenti dell’elegante e tranquillo quartiere di al-Maliki a Damasco non si aspettavano di essere svegliati nel cuore della notte dalle urla dei soldati. Quello però non è un giorno come un altro e ben prima dell'alba i vicini della residenza presidenziale balzano giù dal letto spaventati da un insolito baccano. (il Giornale)