Parcheggia l’auto sulle strisce e blocca lo scivolo disabili: «Sono la figlia di James Senese», e se ne va
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In sosta selvaggia all'esterno dello Space cinema di Fuorigrotta, a Napoli, e quando il deputato Francesco Emilio Borrelli, che era lì, le chiede conto, risponde «Sono la figlia di James Senese» e se ne va. Tutta la scena è stata ripresa in una diretta video nella quale Borrelli nota due auto parcheggiate sulle strisce pedonali che bloccavano anche lo scivolo per disabili. «All'interno della struttura si teneva la presentazione del documentario "Pino Daniele - Nero a metà", e lo stesso co-autore del film Stefano Senardi, costretto sulla sedia a rotelle, non riusciva a utilizzare lo scivolo - ricostruisce in una nota - Da una delle due auto scende una donna che si qualifica subito come figlia di James Senese e invece di spostare la vettura si allontana. (L'Unione Sarda.it)
Se ne è parlato anche su altri media
Come spesso accade, nei suoi raid per le strade della città per contrastare la sosta selvaggia e i parcheggiatori abusivi, il deputato di Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, è in missione per tentare di debellare questi fenomeni. (Corriere della Sera)
Era in divieto di sosta, ostruiva il passaggio ai pedoni e ai disabili con la sia auto, all'esterno del cinema "Space" dove veniva proiettato il film su Pino Daniele, ma la figlia del sassofonista della storica band del cantante morto dieci anni fa, (Secolo d'Italia)
In un video il musicista napoletano James Senese, interviene dopo la diffusione del filmato ripreso ieri sera a Fuorigrotta, davanti al Cinema Med. «Sono qui per chiedere scusa per quanto accaduto ieri sera». (ilmattino.it)
Nero a metà». Ad accompagnarlo, la figlia, che ha però parcheggiato l'auto sulle strisce pedonali e in corrispondenza dello scivolo per disabili. (leggo.it)
Documentario su Pino Daniele, James Senese chiede scusa al deputato Borrelli per la sosta selvaggia della figlia (La Stampa)
James Senese, 80 anni, il musicista «fratello» di Pino Daniele, ha il coraggio delle persone per bene. Ma l’amore di padre lo ha spinto a due errori di comunicazione, commessi certo in buona fede, ma forse - proprio per questo - meritevoli di analisi. (il Giornale)