La libertà-kitsch e la Francia sfiorita dalla “Grandeur” alla “Gendeur”

La Francia passata dalla ur al Gendeur. Le lampadine dell’Illuminismo si sono fulminate. Questo ho pensato guardando il tableau vivant dell’“ultima cena” queer dovuta alla fantasia kitsch di Thomas Jolly, che come pezza a colori alle polemiche, non ha saputo dir di meglio che non voleva essere sovversivo né scioccare nessuno, “che semplicemente in Francia … (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre testate

Il candidato repubblicano Donald Trump ha definito la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi, e in particolare la sequenza di drag queen a tavola, una "vergogna". (la Repubblica)

Lo squallore della liturgia genderizzata per le olimpiadi non può reggersi senza lo squallore di supporto dell’informazione degenerata in propaganda, sì che ci tocca assistere a commentatori, a testate che difendono la baracconata dell’artista Jolly, nel giro queer del presidente Macron e tenuto in fama di genio dagli opportunisti che capovolgono la realtà: “Ma quale ultima cena, non avete capito niente, siete di destra e incolti, era un omaggio a Dioniso”. (Nicola Porro)

Dalle polemiche per la controversa cerimonia d'apertura alle gare di surf tenute nei territori d'oltremare in Polinesia: che significato politico hanno questi Giochi Olimpici per la Francia? Ne parliamo con Francesco Maselli, corrispondente dall'Italia per il quotidiano francese l'Opinion. (L'Ultimo Uomo)

Olimpiadi, telecronache inadeguate per uno show esagerato

La trasgressione, cioè lo scostamento dalla morale comune, può servire in talune circostanze per superare incrostazioni determinate da una naturale evoluzione dei costumi e dei comportamenti che non essendo recepiti dalla legislazione sono anacronisticamente irregolari e illegittimi. (Italia Oggi)

Attualmente giro, quando mi chiamano, i pochi temerari che si azzardano, a proporre una conferenza dal titolo programmatico “Vaccini e potere”. Ecco alcuni spunti su faccende che, in merito, non tornano. (Il Giornale d'Italia)

Ci sarebbe voluta la sensibilità del poeta Paolo Conte per apprezzare l’apertura delle Olimpiadi di Parigi. Non si sono ancora spente le polemiche sulla cerimonia olimpica: ma era uno show e come tutti i grandi show che si rispettino doveva essere esagerato. (Corriere della Sera)