Israele spara su Hezbollah. Netanyahu: “Guerra intensa se fallisce il cessate il fuoco”

«Sono pronto a un cessate il fuoco a Gaza quando penseremo di poter ottenere il rilascio degli ostaggi» ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un'intervista alla tv di destra Channel 14, ripreso da Times of Israel, precisando però che non sarebbe la fine della guerra. «Sono pronto per un cessate il fuoco in qualsiasi momento» ha dichiarato, ribadendo tuttavia che non accetterà la fine della guerra come invece chiede Hamas (La Stampa)

Se ne è parlato anche su altri media

E' una parte del cosiddetto documento 'americano' sottoscritto da Usa e Israele parallelamente all'accordo di tregua in Libano. "Gli Stati Uniti si impegnano a collaborare con Israele per evitare che l'Iran destabilizzi la regione, per impedirgli di stabilirsi in Libano, di indebolire direttamente o attraverso i suoi affiliati i principi dell'accordo" di tregua. (la Repubblica)

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto ai militari delle Idf di essere ''pronti a una guerra forte'' in Libano nel caso in cui l'accordo di cessate il fuoco raggiunto con Hezbollah dovesse essere violato. (Sky Tg24 )

La tregua tra Israele e Libano. Migliaia di profughi stanno tornando nelle loro case bombardate. (ilmattino.it)

Israele spara sugli sfollati del Libano che ritornano a Sud. Pesanti bombardamenti a Gaza

L’intesa prevede il ritiro dei militari israeliani dal sud del paese e il posizionamento dei miliziani sciiti a nord del fiume Litani. Anche i soldati dell’esercito libanese partecipano all’operazione di sorveglianza nella zona cuscinetto tra i due stati. (LAPRESSE)

"E' essenziale che coloro che hanno firmato un impegno per un cessate il fuoco, lo rispettino pienamente. Posso assicurarvi che l'Unifil è pronta e pienamente impegnata a contribuire e a verificare il rispetto di questo cessate il fuoco", ha detto Guterres parlando in conferenza stampa a Lisbona al fianco del primo ministro portoghese Luís Montenegro. (la Repubblica)

Migliaia di sfollati, dopo l’annuncio della tregua, si sono messi in viaggio per ritornare nelle proprie case del sud, abbandonate in seguito ai bombardamenti e agli ordini israeliani di evacuazione. di Eliana Riva – (Pagine Esteri)