Biden: escalation in Libano non è interesse di nessuno

In Libano "una guerra totale non è nell'interesse di nessuno". A dirlo è il presidente americano Joe Biden durante il suo discorso davanti all'Assemblea generale delle Nazioni Unite in corso a New York: "Anche se la situazione si è aggravata - ha detto -una soluzione diplomatica è ancora possibile. Anzi, rimane l'unica strada per una sicurezza duratura, per permettere ai residenti di entrambi i Paesi di tornare alle loro case sul confine in sicurezza. (Tiscali Notizie)

Se ne è parlato anche su altre testate

sciita filoiraniano. "Dobbiamo continuare a lavorare con tutte "Non dobbiamo dare tregua (Tuttosport)

Gli Stati Uniti hanno avvertito Israele di non colpire le infrastrutture statali del Libano nel corso dei raid contro Hezbollah. Lo apprende l'emittente israeliana Channel 12, secondo cui gli Usa hanno chiesto a Israele di non danneggiare in alcun caso le infrastrutture e/o i beni dello stato sovrano del Libano. (Civonline)

«Alla luce dell'aumento della tensione e per estrema cautela, stiamo dispiegando un piccolo numero di soldati aggiuntivo per aumentare le nostre forze già presenti nella regione», ha affermato il portavoce del dipartimento della Difesa il generale Pat Ryder senza specificare il numero. (Corriere del Ticino)

Israele, 'non diamo tregua a Hezbollah, acceleriamo raid'

“Alla luce delle crescenti tensioni in Medio Oriente, e per abbondanza di cautela, stiamo inviando un piccolo numero di truppe aggiuntive per aumentare le nostre forze che sono già nella regione”. (OglioPoNews)

Ci sono molte, molte persone innocenti che sono ancora prigioniere a Gaza, e non stiamo chiedendo una fine del conflitto che ignori la loro situazione", ha detto il vice consigliere per la sicurezza nazionale Jon Finer durante un'intervista con il sito di notizie Axios a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite (Adnkronos)

«Abbiamo alcune idee concrete che discuteremo con alleati e partner questa settimana per cercare di capire la via da seguire», ha detto, sotto la garanzia dell'anonimato, un alto funzionario degli Stati Uniti, mentre i leader mondiali si riunivano a New York per l'Assemblea generale delle Nazioni Unite (Corriere della Sera)