Salvini ferma il decreto autovelox "sblocca multe"

Sospeso lo schema di decreto che regolamenta l'uso degli autovelox e che era in fase di trasmissione a Bruxelles. È quanto deciso dal Mit, su indicazione del vicepremier e ministro Matteo Salvini, "perché sono necessari ulteriori approfondimenti". Il decreto avrebbe permesso di considerare automaticamente omologati tutti gli autovelox approvati dal 13 giugno 2017 in poi. Una mossa che se troverà l'appoggio dell'Ue eviterà tutta una serie di ricorsi a pioggia contro le multe. (Today.it)

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Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha deciso di sospendere il decreto che avrebbe omologato automaticamente tutti gli autovelox approvati dal 2017. Lunedì 24 marzo 2025, una data che segna una svolta inattesa nel panorama delle normative stradali italiane. (La Voce di Rovigo)

La decisione è arrivata su indicazione di Matteo Salvini, vicepremier e ministro dei Trasporti. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, infatti, ha fatto sapere che il decreto sull'omologazione degli autovelox non sarà trasmesso a Bruxelles, come previsto in precedenza. (Virgilio)

Il decreto stabilisce che, a partire da luglio, gli autovelox approvati dal 2017 in poi - gia' conformi alle nuove norme di taratura - debbano essere considerati automaticamente omologati, senza ulteriori passaggi burocratici. (Tiscali Notizie)

Autovelox, per ora solo scatole vuote: «Prima di rimetterli serve ci serve un piano dei punti sensibili»

Il ministero dei Trasporti, su indicazione del vicepremier e ministro Matteo Salvini, ha sospeso lo schema di decreto che regolamenta l’uso degli autovelox e che era in fase di trasmissione a Bruxelles «perché sono necessari ulteriori approfondimenti». (Domani)

Lo ha deciso il Mit su indicazione del vicepremier e ministro Salvini, come riferisce una nota del dicastero di Porta Pia. E' stato sospeso lo schema di decreto che regolamenta l'uso degli autovelox e che era in fase di trasmissione a Bruxelles (RaiNews)

Ma le associazioni dei consumatori, Globoconsumatori in primis, sono già sul piede di guerra affermando che «non si può far entrare dalla finestra ciò che era uscito dalla porta». Una misura che dovrà passare ora al vaglio dell'Unione Europea per eventuali modifiche. (ilgazzettino.it)