Bellocchio: «Spero il papa riuscirà a vedere il film»

«Ho scritto una lettera a Papa Francesco, spero abbia voglia di vedere il mio film Rapito, ha tante cose ben più importanti da fare ma chissà che non trovi il tempo per una serata divertente, interessante, tra amici. Attendo». Così Marco Bellocchio è intervenuto ieri, a Cannes, prima della presentazione del suo film in concorso. HA POI PROSEGUITO: «Alcuni sacerdoti hanno visto Rapito ed erano emozionati e pensierosi, non faccio nomi per discrezione. (Il Manifesto)

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Marco Bellocchio, Palma d’oro alla carriera nel 2022 e 7 volte David di Donatello, ha presentato in Concorso al 76° Festival di Cannes il suo nuovo film, Rapito, storia vera di Edgardo Mortara, il bambino ebreo che nel 1858 fu strappato alla sua famiglia per essere allevato da cattolico sotto la custodia di Papa Pio IX, suscitando un caso internazionale. (Ciak Magazine)

Il lavoro del regista piacentino a Parona e Montebello, venerdì anche a Pavia “Rapito” è la storia del bimbo ebreo battezzato per forza e adottato dal Papa Bellocchio e il fanatismo religioso oggi a Cannes, da giovedì in sala (La Provincia Pavese)

C’è una sequenza nel nuovo film di Marco Bellocchio, Rapito – con cui il regista torna sulla Croisette dopo Esterno notte e la Palma d’onore di due anni fa – che illumina con precisione la parabola di Edgardo Mortara, quando cioè il bambino, figlio di una famiglia ebrea bolognese a cui è stato sottratto con la forza dal papa perché battezzato segretamente, quando prende la cresima diventando un «soldato di Cristo». (Il Manifesto)

Elèna Mortara è una pronipote di Ernesta, la sorella di Edgardo che a dodici anni assistette al rapimento del bambino, restandone segnata per tutta la vita. (la Repubblica)

Il film Rapito di Marco Bellocchio racconta la vicenda del sequestro del bambino ebreo Edgardo Mortara nel 1858 a Bologna da parte del Papa re Pio IX sulla base di una ricostruzione storica meticolosa che ci consegna tre tasselli dell’ostilità antiebraica che distingueva lo Stato Pontificio. (la Repubblica)

Non mi ha ancora risposto, so che è impegnato da ben altre questioni, ma una sera rilassante con il cinema forse se la potrà concedere”. Vorrei vedesse questo mio film. (Il Fatto Quotidiano)