Si alza la tensione nella maggioranza. Divisioni su Rai e Flussi ma il nodo è la manovra
«Piena condivisione di vedute». Passate poco più di dodici ore dal comunicato congiunto che raccontava la grande sintonia registrata nel vertice di maggioranza che si è tenuto domenica pomeriggio a casa di Giorgia Meloni, ieri si è fatta ineluttabilmente largo la cronaca. Che per tutta la giornata ha dipinto una coalizione di governo alle prese con tensioni più o meno sotterranee e su diversi fronti. (il Giornale)
Su altre testate
Lo scontro tra Lega e Fi, con sullo sfondo tensioni forti anche con FdI, riparte al Senato come se il vertice domenicale non ci fosse mai stato, sulla proroga dell’abbassamento del canone Rai da 90 a 70 euro veicolata da un emendamento leghista. (il manifesto)
Restano infatti le divisioni all'interno della maggioranza. Sulle sorti del canone Rai ancora non ci sono certezze. (Liberoquotidiano.it)
– È durata appena 24 ore la tregua nella maggioranza sulla manovra economica. Tanto che il testo del decreto fiscale torna a Palazzo Chigi e il ministero dell’Economia è costretto a rifare i conti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Il richiamo all’ordine di Giorgia Meloni sulla manovra (niente liti e profilo basso), non ha evitato l’ennesima scaramuccia tra Lega e FI, stavolta sul canone Rai. Oggetto del contendere, un emendamento al dl fiscale del Carroccio per tagliarlo di 20 euro (da 90 a 70), che però gli azzurri non sembrano disposti a far passare, tanto più che l’ordine di scuderia arrivato da Palazzo Chigi è stato chiaro: ci sarà spazio solo per proposte di modifica condivise. (Avvenire)
Braccio di ferro soprattutto tra Lega e FI sull’importo del contributo per il servizio pubblico Alle 10 di oggi è in programma il voto in Commissione Bilancio del Senato sugli emendamenti al decreto fiscale. (Primaonline)
Il vertice di domenica, a casa della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, non è bastato per superare le divergenze all’interno della maggioranza sul taglio del canone Rai. (Corriere della Sera)