Raid e colpi di mortaio, vacilla la tregua tra Hezbollah e Israele
GERUSALEMME — Raid e colpi di mortaio. A meno di una settimana da quando è entrato in vigore, il cessate il fuoco tra Israele ed Hezbollah appare più incerto che mai. Le operazioni israeliane in territorio libanese, pur ridotte, non si sono mai interrotte, e ieri per la prima volta il gruppo sciita ha lanciato due colpi di mortaio verso la zona di Har Dov. Gli israeliani hanno risposto con raid a… (la Repubblica)
Ne parlano anche altri media
L'inviato della Casa Bianca, Amos Hochstein, ha esortato Tel Aviv a rispettare l'accordo. La minaccia di Trump ad Hamas: «Se gli ostaggi non saranno liberati prima del mio insediamento, il prezzo da pagare sarà terribile» (Open)
Il ministero della sanità libanese ha riferito che i raid israeliani di stanotte su due villaggi del sud hanno provocato almeno nove morti. A Tallousa altre 4 vittime e un ferito, si riporta in un comunicato. (Il Messaggero Veneto)
Che quella cominciata mercoledì scorso fosse una tregua precaria si era capito fin dall’inizio. (il manifesto)
In Libano la fragile tregua tra Hezbollah e Israele, iniziata 8 giorni fa, continua a vacillare. E mentre Hamas e Fatah trovano un accordo per governare Gaza dopo la guerra continuano i raid di Tel Aviv su tutta la Striscia. (TV2000)
È la risposta alla «violazione dell'accordo di cessate il fuoco» che lo Stato ebraico imputa a Hezbollah, dopo che due razzi sono stati sparati dal gruppo estremista sciita verso postazioni militari israeliane al confine. (il Giornale)
L’esercito israeliano non ha risposto immediatamente alle domande sugli incidenti di Marjayoun e Nabatieh, ma ha detto di aver preso di mira veicoli militari vicino alle infrastrutture di Hezbollah nella Valle della Bekaa in Libano e vicino al confine siriano. (RSI Radiotelevisione svizzera)