«The Substance», horror anti-età devoto alla «coolness»

Pur essendo il cinema horror da sempre un genere intimamente politico, ci si ritrova periodicamente alle prese con tentativi di nobilitarlo, renderlo accettabile per una tipologia di consumatori che altrimenti non degnerebbe mai di uno sguardo un film come The Sadness di Rob Jabbaz. E, a prescindere dalle considerazioni ideologiche ed estetiche, l’horror, soprattutto in questo periodo di ridefinizione degli equilibri industriali del settore audiovisivo, è stato l’ancora di salvataggio dell’intero settore tenendo in vita (ah che ironia…) distributori, piccole produzioni, compagnie di vendite, l’home video e offrendo moltissimo materiale a costo medio-basso alle piattaforme di streaming. (il manifesto)

Ne parlano anche altre fonti

MONTESILVANO. È un concentrato di assurdità e realtà l’atteso film “The Substance” della regista Coralie Fargeat, vincitore del premio per la Migliore sceneggiatura all’ultimo Festival di Cannes, che vede protagonisti Demi Moore, Margaret Qaulley e Dennis Quaid. (Il Centro)

Demi Moore scende nei particolari, durante l’incontro zoom con la stampa estera, per raccontare il suo nuovo progetto, The Substance, che da Cannes alla Festa del cinema di Roma, ha conquistato e fatto rabbrividire pubblico e critica. (GQ Italia)

“The substance” di Coraline Fargeat ci racconta il rapporto con la giovinezza, l’accettazione e il successo in un film riuscito solo in parte (Il Sole 24 ORE)

Dal mito di Faust al Ritratto di Dorian Gray a La morte ti fa bella con Meryl Streep e Isabella Rossellini (1992), cinema e letteratura sono strapieni di parabole amare sulla bellezza perduta, sul corpo che invecchia e scricchiola diventando un’intollerabile prigione, sull’urgenza di restare giovani nella società dei muscoli facili e del mordi-e-fuggi e sulla dannata illusione che l’intelligenza artificiale possa rimediare al disastro. (Corriere della Sera)