Omicidio Francesca Deidda: «Igor Sollai resti in carcere», la Procura dice no alla richiesta di domiciliari
«Igor Sollai deve rimanere in carcere». Il procuratore generale della Corte di Cassazione a Roma è convinto che sia corretta la decisione del tribunale del Riesame di Cagliari di negare i domiciliari al 43enne autotrasportatore di Assemini, in cella a Uta dall’otto luglio scorso con l’accusa di aver ucciso nella loro casa di San Sperate la moglie Francesca Deidda, 42enne di Elmas, operatrice di un call center (L'Unione Sarda.it)
La notizia riportata su altri giornali
Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125. (Il Messaggero Veneto)
Igor Sollai resta in carcere. Stamattina, la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, che avevano presentato una richiesta di revisione della decisione del Riesame di Cagliari, dove erano stati negati i domiciliari all'autotrasportatore di Assemini, in cella dallo scorso 8 luglio con l'accusa di aver ucciso la moglie Francesca Deidda (L'Unione Sarda.it)
L'uomo è in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. I suoi resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone. (Fanpage.it)
Lo avrebbe fatto dopo un nuovo interrogatorio avvenuto ieri 21 novembre alla presenza dei suoi avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba. (La Nuova Sardegna)
I giudici della prima sezione della Corte di Cassazione hanno rigettato la richiesta presentata dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba in cui veniva richiesta una revisione della decisione del Tribunale del Riesame di Cagliari, che aveva mantenuto in cella il 43enne sostenendo che ci fossero ancora pericolo di fuga e inquinamento delle prove, ma soprattutto gravi indizi di colpevolezza. (Sardegna Live)
In carcere da circa quattro mesi - ha descritto il delitto e come poi si è liberato del cadavere (Open)