Here, il nuovo film con Tom Hanks è un riflessione malinconica sul tempo che fugge

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Here, il nuovo film con Tom Hanks è un riflessione malinconica sul tempo che fugge Here Arriva nelle sale italiane, giovedì 9 gennaio, Here, il nuovo film di Robert Zemeckis che riunisce per l’occasione la coppia di interpreti protagonisti del suo indimenticabile film del 1994, Forrest Gump: Tom Hanks e Robin Wright, con loro nel cast anche: Paul Bettany, Kelly Reilly e Michelle Dockery. Il nuovo lavoro del regista premio Oscar è ispirato all’omonima graphic novel di Richard McGuire e ricorre all’intelligenza artificiale per raccontare tutta la vita dei protagonisti interpretati sempre dagli stessi attori, dall’adolescenza alla vecchiaia. (Today.it)

Su altri giornali

La nostra felicità e la nostra infelicità sono «qui»: «here». (Corriere della Sera)

Si può realizzare un intero film sempre con la stessa inquadratura, cioè riprendendo sempre il medesimo punto? E si può raccontare in questo modo una storia che va dalla preistoria ai giorni nostri, soffermandosi soprattutto sul Novecento? È più facile guardarlo che spiegarlo, ma Here è la risposta affermativa a questa domanda. (WIRED Italia)

Here offre una riflessione profonda sull'evoluzione della società americana, raccontata attraverso gli occhi di coloro che hanno vissuto nel soggiorno di quella casa. Il film esplora temi universali come il colonialismo, le grandi guerre come Pearl Harbor e il Vietnam, il boom economico degli Anni ’50, e arriva fino ai giorni nostri, con la pandemia di Covid. (Sky Tg24 )

Tratto ad una graphic novel di Richard McGuire a cui si deve la doppia intuizione visiva Here è chiaramente un esercizio di stile cocciuto e personale, ma è soprattutto un saggio di cinema popolare e comprensibile, palpitante e malinconico (Il Fatto Quotidiano)

Here, il film di Robert Zemeckis con Tom Hanks e Robin Wright incornicia tutti i colori delle nostre vite e delle nostre case, laddove tutto accade tra gioie e dolori (Vogue Italia)

Ossia: qui. Con una precisione sconcertante, Robert Zemeckis firma un’opera teorica, estremamente complessa e lieve, al punto di essere quasi intangibile nel suo darsi come poli stratificata. (il manifesto)