Regionali, se prevale la politica coerente nell’incoerenza
La coerenza dell’incoerenza. Sembra proprio questa la posizione politica più gettonata dal movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte. Dunque: il cosiddetto campo largo, cioè l’insieme delle forze di opposizione in Regione Liguria, diventa un po’ meno largo. Perché Italia viva alla fine di un lunghissimo negoziato si sfila. “Lasciamo piena libertà di voto” dice Raffaella Paita, plenipotenziaria del partito voluto e guidato da Matteo Renzi (Primocanale)
Ne parlano anche altre testate
Nemmeno il tempo di digerire la frattura sulla Rai, con il Pd di Elly Schlein e i centristi di Azione e Iv che hanno disertato il voto parlamentare per l’elezione del nuovo Cda a differenza di M5S e Avs che invece hanno partecipato dividendosi le cariche con i partiti di governo, che al dibattito interno al campo largo si aggiunge un nuovo capitolo. (Il Dubbio)
«Tra Bucci e Orlando vinca il migliore. È amareggiato ma anche battagliero, ribadisce l’appartenenza al centrosinistra ma entra a gamba tesa sul M5S, colpevole d’aver voluto dare le carte in Liguria dribblando pure il Pd. (ilmessaggero.it)
Non è stato un progetto al quale hanno partecipato tutti, ma è risultato credibile e quindi ha vinto, magari avvicinando una parte di quel 50% di cittadini che non votano più". "In Sardegna abbiamo vinto non solo perché Alessandra Todde è bravissima, ma anche perché il progetto costruito era serio e credibile. (Telenord.it)
Ufficialmente a essere naufragata è l’intesa in Liguria, a sostegno della candidatura dell’ex ministro della Giustizia Andrea Orlando. Il campo largo si è già ristretto: Matteo Renzi e i suoi non ne faranno parte. (La Verità)
Alla fine, in Liguria non ci saranno renziani nel centrosinistra. Non solo non ci sarà il simbolo di Iv appaiato a quelli di Pd e M5S, ma neppure la lista centrista che era piena di esponenti vicini a Renzi, alcuni sostenitori del sindaco di Genova Marco Bucci, che è anche il candidato delle destre per la Regione. (il manifesto)
Innanzitutto il settimo dei sigilli – intesi come liste elettorali – che, secondo il capo cordata del centro-sinistra light Andrea Orlando, avrebbe assicurato una copertura preziosa all’operazione presunta vincente; in quanto modello “zattera della medusa” che raccatta e imbarca tutti. (Il Fatto Quotidiano)