Medio Oriente. Equilibri fragili. Perché la tregua con l'Iran non è la fine della crisi

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Avvenire ESTERI

Il regime sciita, dalle elezioni del marzo scorso, ha tappezzato di manifesti di propaganda bellica la capitale iraniana Teheran - Ansa De-escalation è la parola chiave per il Medio Oriente in fiamme. E l’ultimo, debole colpo di Israele verso l’Iran ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tutti gli attori coinvolti a diverso titolo nella crisi. Ma se è sventato per ora il rischio di un conflitto aperto tra Teheran e Tel Aviv, sarebbe sbagliato pensare che la tensione andrà a calare rapidamente. (Avvenire)

Se ne è parlato anche su altri giornali

In base alle immagini satellitari comparse nei giorni successivi al raid, si notano chiaramente segni di bruciature sul terreno in corrispondenza del luogo dove era installato il radar di tiro 30N6E2 FLAP LID del sistema missilistico antiaereo S-300PMU-2 posto a protezione della base e, soprattutto, della vicina centrale di arricchimento dell’uranio di Natanz, situata circa 80 km a nord. (RID)

Le sue parole: 'L'Iran ha punito il regime sionista per il crimine commesso, (Adnkronos)

Il generale, cui è assegnato il comando delle forze che difendono l’infrastruttura del programma nucleare iraniano (NSPC), nel corso di un’intervista con la stampa locale ha sostenuto che se Israele dovesse minacciare la sicurezza degli impianti nucleari potrebbe determinarsi la necessità per l’Iran di una “revisione e modifica” della sua dichiarata politica nucleare. (L'HuffPost)

Katz invita ad imporre ulteriori sanzioni contro Teheran e chiede che il corpo delle guardie della rivoluzione islamica (IRGC) sia dichiarato "organizzazione terroristica". (Difesa Online)

Seguita a sua volta dalla contro-reazione israeliana comunque circoscritta per evitare l’escalation di un conflitto regionale aperto temuto da tutti, e sempre possibile. (L'HuffPost)

Giovedì scorso i guardiani della rivoluzione avevano avvertito che Teheran potrebbe rivedere la sua "dottrina nucleare" - che finora prevedeva un uso esclusivamente civile di questa energia - se Israele minacciasse di attaccare i suoi centri atomici (AGI - Agenzia Italia)