Rai si insedia il consiglio d’amministrazione: Rossi eletto Ad. Agnes indicata come presidente (ma ora serve il voto in Vigilanza)
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Via libera a maggioranza, con quattro voti a favore e due contro, in consiglio di amministrazione Rai sia alla nomina di Simona Agnes per il ruolo di presidente e che a quella di Giampaolo Rossi per la carica di amministratore delegato. Per la prima hanno votato a favore – secondo quanto si apprende – Rossi, Antonio Marano, Federica Frangi e Davide Di Pietro. Contrari Alessandro Di Majo e Roberto Natale (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altre testate
Video suggerito Si è insediato oggi, martedì 1 ottobre, il nuovo Consiglio di amministrazione della Rai. L’Assemblea degli azionisti, riunita in forma totalitaria alla presenza dell’intero azionariato (MEF e Siae), ha nominato il Cda, composto da Simona Agnes, Alessandro di Majo, Davide Di Pietro, Federica Frangi, Antonio Marano e Roberto Natale (Fanpage.it)
L'assemblea degli azionisti, riunita in forma totalitaria alla presenza dell'intero azionariato (Mef e Siae), nomina il consiglio d'amministrazione composto da Simona Agnes , Alessandro di Majo ,... (Virgilio)
Si concretizza quindi la staffetta che già con la consigliatura appena finita (che vedeva Sergio a. di Viale Mazzini a indicare come suo successore alla direzione generale Corporate Roberto Sergio. (Italia Oggi)
Cosa che resta ancora molto complicata - e allo stato attuale non praticabile - visto il no ricevuto dal consigliere pentastellato Alessandro Di Majo e da quello in capo ad Avs Roberto Natale, cui seguirà un voto analogo dai rappresentanti dei 5 Stelle e di Avs in Commissione Vigilanza dove sono necessari i due terzi dei votanti per raggiungere il quorum. (il Giornale)
Il nuovo Consiglio di amministrazione della rete pubblica si è insediato ufficialmente negli uffici di Viale Mazzini nominando a maggioranza Simona Agnes per il ruolo di presidente e Giampaolo Rossi come nuovo amministratore delegato. (Virgilio Notizie)
ROMA. E c’è un filo rosso che sotterraneamente unisce questi due momenti. (La Stampa)