La manifestazione - Contro il ddl Sicurezza presidi anche a Catanzaro, in piazza per osteggiare la norma che impedisce le libere manifestazioni

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La manifestazione Presidi anche a Catanzaro per protestare contro il ddl Sicurezza che introduce nuove norme in materia di sicurezza pubblica. Il provvedimento già approvato alla Camera, è in discussione in Senato ma prima della definita approvazione manifestazione di dissenso si sono registrate in tutta Italia. Un sit in è stato organizzato nella città capoluogo da Cgil, Anpi, Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana dinnanzi la sede della prefettura. (LaC news24)

Se ne è parlato anche su altri media

Punire e reprimere, a scuola e nelle strade: chi non è conforme è un nemico. C’è un filo nero che unisce il disegno di legge «sicurezza» del ministro Piantedosi e il voto in condotta del ministro Valditara. (il manifesto)

«Abbiamo appena detto al governo che la sicurezza di un paese la si realizza investendo sulla sanità, superando la precarietà, aumentando gli stipendi, cancellando l’evasione fiscale e colpendo chi non rispetta le leggi attraverso l’evasione fiscale e non limitando la libertà delle persone di esprimere il proprio punto di vista». (Corriere TV)

Da diverse settimane la maggioranza di Governo ha messo al centro della sua agenda il tema della sicurezza. Come fa sempre la destra quando non ha risultati da raccontare, usa il tema della sicurezza per speculare sulle paure, agitandolo senza dare soluzioni, per distogliere l’attenzione dalla propria incapacità di affrontare i problemi urgenti e concreti delle persone. (L'HuffPost)

Cos'è la "norma anti-Gandhi": ecco cosa rischia chi manifesta

«Una giornata di lotta». E non solo una giornata. Le previsioni per domani si annunciano fosche, e preannunciano un autunno di problemi. Tornati ormai dalle vacanze, i professionisti della protesta si preparano a tornare in piazza per una stagione «di lotta» e di proteste contro il governo, e ovviamente a farne le spese saranno i cittadini interessati a spostarsi e a studiare. (il Giornale)

Un provvedimento che criminalizza e introduce nuovi reati penali nei confronti di chi è costretto a scendere in strada per difendere il diritto al lavoro, al contratto, allo stato sociale. (Fiom-Cgil)

Entrando nel dettaglio, chi bloccherà una strada o una ferrovia rischierà fino a un mese di carcere e se a farlo saranno più persone si rischierà una pena da sei mesi a due anni di reclusione. A rischio le proteste degli operai e degli studenti (Today.it)