La manifestazione - Contro il ddl Sicurezza presidi anche a Catanzaro, in piazza per osteggiare la norma che impedisce le libere manifestazioni

La manifestazione Presidi anche a Catanzaro per protestare contro il ddl Sicurezza che introduce nuove norme in materia di sicurezza pubblica. Il provvedimento già approvato alla Camera, è in discussione in Senato ma prima della definita approvazione manifestazione di dissenso si sono registrate in tutta Italia. Un sit in è stato organizzato nella città capoluogo da Cgil, Anpi, Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana dinnanzi la sede della prefettura. (LaC news24)

Se ne è parlato anche su altri media

Sbagliato e improprio l’inasprimento previsto per i blocchi stradali in occasione di manifestazioni sindacali, che passerebbe da una sanzione pecuniaria alla pena detentiva”. La CISL esprime forte preoccupazione per i contenuti del disegno di legge sulla sicurezza, approvato in questi giorni alla Camera e ora all’esame del Senato (Valledaostaglocal.it)

I concetti sono quelli ben noti del comunismo del Novecento, immutati nonostante sia passato oltre un secolo dalla teorizzazione. Il Partito dei Carc ha diffuso di recente un nuovo manifesto, contenuto nel suo periodico, in cui ribadisce l'esistenza di avviare una rivoluzione in Italia per sovvertire l'ordine costituito. (il Giornale)

Per sicurezza (che beffa, usare questa parola), sto già preparando il corredo per il mio prossimo futuro di manifestante attivista No-PontesulloStretto, compreso un kit per eventuali arresto e detenzione. (L'HuffPost)

Venerdì 4 ottobre, CGIL Vercelli Valsesia e UIL Biella e Vercelli organizzano un presidio a Vercelli, in corso Libertà (angolo via Vittorio Veneto) alle ore 16.30, contro il DDL ‘Disposizioni in materia di sicurezza pubblica’, il quale secondo il sindacato ostacola la libertà e il diritto di manifestare il dissenso, introduce nuovi reati penali e limita le mobilitazioni sindacali, incarcera donne in gravidanza o con figli piccoli, criminalizza i migranti. (Prima Vercelli)

Al centro della manifestazione c’è la stanza dell’ascolto, aula gestita da associazioni anti-scelta che ha da poco aperto all’ospedale Sant’Anna di Torino. Piazza San Secondo tempestata di cartelloni che recitano «Fuori fascisti e antiabortisti dalla Regione» e striscione fucsia fuori dal Comune. (La Stampa)