La città proibita, kung fu movie alla romana, è incredibile e imperdibile

‘La città proibita’ è più bello di Jeeg Robot: Mainetti inventa il kung-fu movie alla romana e fa centro Incredibile e imperdibile, mixa cinema di genere, arti marziali e Roma. La cinesina misteriosa e il figlio di Sabrina Ferilli sono il cuore di un'avventura underground zeppa di divertimento, emozioni, umanità e sogni Di Mattia Pasquini La città proibita è l'ultimo film di Gabriele Mainetti, nei cinema Sono passati 3 anni da Freaks Out e 9 dal sorprendente esordio di Lo chiamavano Jeeg Robot (Style - Moda Uomo del Corriere della Sera)
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ROMA – Dopo le precedenti puntate con Rodrigo D’Erasmo (trovate l’intervista qui), Camilla Uboldi (qui) e con il duo degli Oragravity (qui), e dopo esserci fatti raccontare da Pat Metheny le sue colonne sonore (qui), per la nuova puntata delle nostre amate Soundtrack Sessions abbiamo incontrato in studio Fabio Amurri, ovvero il compositore della colonna sonora de La città proibita, il nuovo film di Gabriele Mainetti (The Hot Corn Italy)
Ci meritiamo Gabriele Mainetti. Noi, la gang di Nocturno, ce lo meritiamo senza dubbio. Perché Gabriele è uno di noi, è nocturniano di lungo corso: ebbe a dirmelo lui stesso, in totale, spontanea franchezza, quando ci incontrammo per la prima volta anni fa, dietro le quinte del Bifest. (Nocturno)
La città proibita, titolo che forse risuona nella mente di qualcuno, è nelle sale dal 13 marzo con Piper Film, ma non ha nulla a che vedere con la trilogia del regista Zhang Yimou, anche se dal cinema orientale attinge molto. (Artribune)
Divertente, scatenato, survoltato, ancorché da prendere col patto di sospensione d’incredulità. Un film di Mainetti in purezza, insomma, un kung fu movie “attavolato” perché ambientato soprattutto in due luoghi iconici della Capitale: un lussuoso/tenebroso ristorante cinese e una trattoria popolata da maschere ineffabili della romanità più smaccata. (ilmattino.it)
La città proibita, terza attesa regia di Gabriele Mainetti, è uno di quei film spassosi che andrete a rivedere su grande schermo due, tre, quattro volte. Più di Jeeg. (Il Fatto Quotidiano)
Dalla Cina lo porta a Roma attraverso il personaggio Mei, una misteriosa ragazza cinese, abilissima nelle arti marziali, che sbarca nella capitale per vendicare la sorella. Gabriele Mainetti, a dieci anni dal capolavoro Lo chiamavano Jeeg Robot, firma La città proibita (al cinema dal 13 marzo), il suo terzo film (Io Donna)