Fine vita, non esiste un diritto a morire

Pertanto bisogna fare il possibile perché malati e persone fragili abbiano tutta l’assistenza medica necessaria e possano accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore come previsto dalla legge 38 del 2010. Tuttavia - ed ecco l’eccezione - in presenza di irreversibilità della patologia, sofferenze fisiche o psicologiche che il paziente reputa intollerabili, dipendenza da trattamenti di sostegno vitale e capacità del paziente di prendere decisioni libere e consapevoli è possibile interrompere le cure e «aiutarlo a morire» senza conseguenze penali (sentenza 242 del 2019). (L'Eco di Bergamo)

La notizia riportata su altre testate

Si sarebbe sbloccato l’iter per l’accesso al suicidio medicalmente assistito della donna di 54 anni, toscana, completamente paralizzata a causa di una sclerosi multipla progressiva, e che aveva rifiutato la nutrizione artificiale: secondo alcune notizie circolate ieri, la Asl Toscana nordovest ha dato parere favorevole. (Avvenire)

Un monito caduto nel vuoto, che oggi continua a produrre i suoi effetti. La recente pronuncia della Corte costituzionale ha segnato un decisivo passo in avanti nella battaglia per il diritto al suicidio medicalmente assistito. (L'HuffPost)

242/ 2019 e garantire le persone, evitando pressioni sociali indirette che possono indurre i più fragili e vulnerabili a farsi da parte. La Corte costituzionale nell’ordinanza 207/ 2018, nella sentenza 42/ 2019 e ora nella sentenza n. (Il Dubbio)

Fine vita, svolta in Toscana: sì della Asl a richiesta 54enne con sclerosi multipla

«È la prima applicazione della nuova sentenza della Consulta che ha esteso il concetto di trattamento di sostegno vitale», afferma l’associazione Luca Coscioni a cui si era rivolta tempo fa la donna e che ne aveva reso noto il caso un mese fa. (Il Sole 24 ORE)

Una donna toscana di 54 anni ha ottenuto il parere favorevole dell’Azienda sanitaria Toscana Nord-Ovest alla richiesta di morte assistita. Secondo l’associazione, la donna possiede «tutti e quattro i requisiti previsti dalla sentenza 242/2019 (Cappato/Dj Fabo) per poter accedere legalmente al suicidio mediamente assistito in Italia». (Open)

(Adnkronos) – Dopo aver negato per settimane la richiesta di morte assistita a una donna toscana di 54 anni, completamente paralizzata a causa di una sclerosi multipla progressiva, l’Ausl Toscana Nord Ovest ha comunicato il suo parere favorevole. (OglioPoNews)