I prezzi energetici tornano a scaldarsi con le tensioni in Medio Oriente. In 5 giorni maxi rialzi per petrolio e gas

Se le cose non dovessero cambiare, in fretta, si annunciano, di nuovo, tempi duri per famiglie e automobilisti. I prezzi energetici potrebbero presto tornare a mordere i portafogli e a spingere l’inflazione. Una prima azzannata c’è stata questa settimana, principalmente a causa delle crescenti tensioni in Medio Oriente. La prospettiva di un allargamento del conflitto, e la minaccia congiunta di Usa ed Israele di colpire le infrastrutture petrolifere iraniane, hanno fatto risalire il prezzo del greggio di circa il 10%. (Il Fatto Quotidiano)

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Anche il greggio West Texas Intermediate (WTI) ha seguito questo trend al rialzo, chiudendo a 73,71 dollari, segnando un aumento del 5,15% nella giornata. I mercati petroliferi hanno registrato un'impennata drammatica ieri, con il Brent che è salito del 5% raggiungendo i 77,62 dollari al barile, il livello più alto in oltre un mese. (XTB)

Si teme che Israele attacchi gli impianti petroliferi dell’Iran. S&P monitora l’effetto di un conflitto prolungato sul rating del Libano (Milano Finanza)

Il Brent, petrolio di riferimento per il mercato europeo, è arrivato a 78 dollari al barile in cinque giorni, mentre il Wti ha superato i 75 dollari al barile. I prezzi energetici tornano a salire a causa delle tensioni in Medio Oriente (QuiFinanza)

Petrolio, rialzo da record con l’aggravarsi della crisi in Medio Oriente. Il vero pericolo è lo Stretto di Hormuz

In ogni caso, un allargamento del conflitto rischia di pesare sulla produzione di greggio e di spingere ulteriormente al rialzo le quotazioni. Il pericolo immediato è una perdita di forniture da Teheran, ma non si esclude uno scenario più estremo con l’interruzione dei flussi petroliferi attraverso lo stretto di Hormuz. (Finanzaonline)

Guerre e petrolio riaccendono le paure sull’inflazione A seguito dei massicci attacchi notturni dell’Iran contro Israele, il rischio di un’escalation diretta tra i due paesi è aumentato notevolmente e potrebbe avere conseguenze terribili per la regione. (Start Magazine)

Dopo settimane di calma, l’ultima escalation mediorientale ha infine smosso le quotazioni dell’oro nero. Venerdì sera il presdente americano Biden ha suggerito a Tel Aviv di “pensare alternative” all’attacco ai pozzi di petrolio iraniani. (la Repubblica)