"Ho le tue foto nuda, ti ho spogliata con un click": ora i deepnude minacciano sempre più ragazze

L'ultimo caso arriva dalla Corea del Sud, un gruppo di studentesse, molte minorenni, hanno scoperto che su Telegram stanno circolando immagini di nudo che le ritraggono in pose sessualmente esplicite. Quelle foto non sono mai state scattate, eppure nell'era dell'intelligenza artificiale basta un software per togliere i vestiti a chiunque. (Fanpage.it)

Ne parlano anche altri giornali

Nuovi guai per Telegram, dopo l'arresto in Francia del suo fondatore Pavel Durov. La polizia della Corea del Sud ha avviato un'indagine preliminare sulla piattaforma di messaggistica istantanea con il sospetto di complicità in crimini sessuali legati ai deepfake. (Tiscali Notizie)

– In Corea del Sud c’è la percezione di una nuova emergenza che investe soprattutto le giovani donne: i deepfake, cioè le immagini di scene pornografiche che vedono inconsapevoli protagoniste ragazze le cui fattezze sono riprodotte con l’intelligenza artificiale, sono sempre più diffusi e le autorità si trovano di fronte alla difficoltà nell’affrontare una fattispecie di reato non ancora ben focalizzato. (Agenzia askanews)

Grazie alla sua elevata sicurezza, Telegram viene accusato di veicolare disinformazione e contenuti illeciti attraverso i gruppi chiusi. (Tom's Hardware Italia)

La Corea del Sud apre un dossier per la diffusione di contenuti deepfake pornografici È quanto emerge da una survey di Statista secondo cui nel nostro Paese, al sesto posto, il 29% degli utenti Internet utilizza regolarmente la piattaforma. (CorCom)

La polizia sudcoreana ha avviato un’indagine per verificare se Telegram favorisca i crimini sessuali online, secondo quanto si legge sull’agenzia di stampa Yonhap, che ha citato il capo del National Office of Investigation come referente per l’inchiesta. (StartupItalia)

Ma a Seul qualcuno sostiene che lo spettro in realtà è vecchio e si chiama maschilismo: una società dove l’eguaglianza tra i sessi è ancora lontana e… Migliaia di studentesse universitarie, liceali, perfino alunne di scuola media inferiore, ne sono rimaste vittime. (la Repubblica)