Dritto e Rovescio, Toti rivela: "Il mio caso è come Open Arms, cosa fanno i giudici"

"Ho patteggiato perché ritengo di aver avuto più giustizia da quel patteggiamento rispetto a un processo che sarebbe durato anni. Io ho patteggiato ma lo ha fatto anche la Procura che ammette che Toti non ha preso un euro per i suoi interessi personali, che gli atti prodotti dalle amministrazioni erano legittimi e tutto il castello di accuse è smontato". Giovanni Toti a Dritto e Rovescio spiega come sono andate le cose dopo la chiusura della vicenda giudiziaria: "Dopo tre mesi di arresti domiciliari, quattro anni di intercettazioni, di pedinamenti, un numero infinito di accuse, alla fine la Procura ammette che Toti non ha preso un euro per i suoi interessi personali, che gli atti prodotti dalle amministrazioni erano legittimi e quindi alla fine tutto il castello di accuse si è sostanzialmente smontato". (Liberoquotidiano.it)

La notizia riportata su altri giornali

Secondo quanto si apprende la scelta della data a un mese e mezzo di distanza dall’accordo tra pm e difensori sulle pene dei principali imputati di corruzione della maxi inchiesta deflagrata il 7 maggio, avrebbe a che fare soprattutto con l'esigenza da parte del giudice di studiare adeguatamente le carte del processo. (Genova24.it)

Una condanna parziale, per alcuni imputati e per alcune imputazioni. Se una grande Procura, stimata e benvoluta all’interno dell’Associazione magistrati, impegna la propria reputazione professionale in un’indagine di forte impatto mediatico, il processo potrà far cadere qualche aggravante o qualche imputazione minore ma si concluderà comunque con una condanna. (Il Dubbio)

"Ho patteggiato perchè ritengo di aver avuto più giustizia da quel patteggiamento rispetto a un processo che sarebbe durato anni. Io ho patteggiato ma lo ha fatto anche la Procura che ammette che Toti non ha preso un euro per i suoi interessi personali, che gli atti prodotti dalle amministrazioni erano legittimi e tutto il castello di accuse è smontato". (Civonline)

Lo ha deciso il giudice Matteo Buffoni. Si celebrerà il 30 ottobre, dunque subito dopo le elezioni regionali in Liguria, l’udienza per il patteggiamento di Giovanni Toti, Aldo Spinelli e Paolo Emilio Signorini. (LA NAZIONE)

– E’ stata fissata il prossimo 30 ottobre, due giorni dopo le elezioni regionali anticipate in Liguria, l’udienza per il patteggiamento dell’ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, dell’imprenditore Aldo Spinelli e dell’ex presidente dell’Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Signorini, a cui sono stati revocati ieri gli arresti domiciliari. (Agenzia askanews)

È arrivata la decisione del giudice Matteo Buffoni nei confronti di Paolo Emilio Signorini, l'ex presidente dell'Autorità portuale di Genova, arrestato nell'ambito dell'inchiesta per corruzione che aveva portato ai domiciliari l'allora presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l'imprenditore portuale Aldo Spinelli. (Sky Tg24 )