Il rimpasto di Zelensky e quei ministri troppo popolari tenuti all’oscuro sull’assalto al Kursk

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la Repubblica ESTERI

«L’inverno si avvicina». Nell’ultima intervista da ministro degli Esteri, concessa alla Cnn poche ore prima delle dimissioni, Dmytro Kuleba ha sottolineato l’unica certezza che hanno davanti gli ucraini: un nuovo inverno di guerra, il terzo, addirittura più duro degli altri due. La prospettiva è quella di convivere con i blackout, senza certezze nell’erogazione di luce e di riscaldamento, mentre la mobilitazione obbliga una parte crescente della popolazione maschile a partire per il fronte e gli attacchi russi contro le città aumentano. (la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Ma che nel tritacarne politico finissero pesi massimi come il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba o le due vicepremier Iryna Vereshchuk e Olha Stefanishyna – volti-chiave del dialogo con l’Occidente in questi due anni e mezzo di guerra – indica che qualcosa di ben più rilevante del «normale avvicendamento» che Kiev vorrebbe far intendere sia in corso. (Open)

In Ucraina via al rimpasto del governo con il presidente Zelensky che annuncia un cambio al vertice che coinvolgerà almeno il 50% degli attuali ministri. (Sky Tg24 )

Nei palazzi del potere in Ucraina si svuotano le stanze, le poltrone e gli incarichi. I motivi forniti sul grande “reset” in corso nella Capitale di … (Il Fatto Quotidiano)

La seconda si riferisce al «potere» e dalla combinazione delle due si capisce chiaramente che l’apparato comunicativo di Volodymyr Zelensky ha scelto come concetto chiave non il «rimpasto di governo» ma il «nuovo inizio». (il manifesto)

Si vota proprio oggi presso il parlamento di Kiev per le dimissioni del ministro degli Esteri Kuleba. (Fanpage.it)

Le sue dimissioni sono state approvate dal Parlamento e il sostituto già nominato. Il maxi rimpasto voluto dal presidente Zelensky per «dare energia nuova» al governo in questa fase cruciale della guerra procede spedita con pochi mugugni. (Corriere della Sera)