Netanyahu non è un santo. Ma la guerra ad Hezbollah è necessaria

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Nicola Porro ESTERI

No, Netanyahu non è Churchill, come giustamente ha scritto Francesco Cundari su Linkiesta ma sono pochi i liberali, a mia conoscenza, che lo considerano un difensore della liberaldemocrazia occidentale. Al contrario, e io sono fra quelli, lo ritengono da anni un pericolo per la liberaldemocrazia israeliana innanzitutto. Ma la guerra che Israele sta combattendo contro Hamas e Hezbollah, e per essere più precisi, contro l’Iran, è una guerra necessaria dopo l’eccidio del 7 ottobre 2023. (Nicola Porro)

Su altre fonti

L’obiettivo è di far ritirare Hezbollah al Nord del fiume Litani e degradare le capacità militari dell’organizzazione sciita così da permettere ai circa 60 mila cittadini… (La Stampa)

Neanche trent’anni, è già uno dei massimi esperti italiani di questa materia infiammata. Che messaggi le arrivano dal Libano i questi giorni? «La mia cerchia di contatti è parziale, rispecchia l’élite del Paese, ma di certo esprime la paura diffusa che possa riproporsi uno scenario simile al 2006, con l’invasione di terra da parte di Israele e bombardamenti estesi sulla capitale. (Corriere della Sera)

Pronunciate già sull’Ala di Sion, l’aereo primoministeriale, ai giornalisti che lo accompagnano nel viaggio. Quando atterra a New York, Bibi l’Americano respira aria di casa ma è l’atmosfera politica che lo segue da Israele a dar fiato alle sue parole. (Corriere della Sera)

Di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah da parte di Tel Aviv non se ne parla neppure. «Andremo avanti fino il vittoria», dice Netanyahu che non teme di certo l’ira di Biden ma casomai del suo ministro della sicurezza Itamar Ben Gvir. (il manifesto)

– Professor Gilles Kepel, perchè Netanyahu ha aperto il fronte del Libano? “Per cogliere l’attimo. Penso che Netanyahu voglia usufruire dell’assenza di una guida alla Casa Bianca dato che Biden è fuori servizio e i due candidati non hanno oggi la capacità di prendere decisioni e comunque non vogliono alienarsi neppure la più piccola parte dell’elettorato, visti i margini stretti attesi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Mentre lo scontro tra Israele e Hezbollah in Libano continua a preoccupare in quella che potrebbe portare a una vera e propria guerra, sono molti a chiedersi dove sia l'esercito libanese. Il suo ruolo e la sua collocazione sono molto più complicati di quanto si possa pensare. (Euronews Italiano)