È venuta a mancare la zia di Jannik Sinner, a cui aveva dedicato la vittoria agli US Open
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La notizia è stata appresa da Sinner poco dopo essere sbarcato a Pechino, dove si è recato per iniziare la sua trasferta asiatica Foto Ray Giubilo Starà vivendo sicuramente momenti non semplici Jannik Sinner, che subito dopo essere sbarcato a Pechino per disputare il primo torneo della stagione asiatica ha ricevuto la peggiore delle notizie. Si è infatti spenta a 56 anni la zia Margith, sorella della madre, che era da tempo malata e alla quale Jannik aveva dedicato la vittoria agli US Open (TennisItaliano.it)
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Prima la mano sul cuore, poi un bacio al cielo: così Jannik Sinner ha concluso il match a Pechino contro Nicolas Jarry, dedicando la vittoria alla zia Margith, venuta a mancare pochi giorni fa. A lei aveva dedicato anche il trionfo agli US Open (Sky Sport)
“Vorrei che tu sapessi quanto eri preziosa“. Una vittoria nel ricordo della zia: mano sul cuore e un bacio rivolto al cielo. (Il Fatto Quotidiano)
Torna in campo, rimonta, vince e convince. Si parla di Jannik Sinner, che al Masters 500 di Pechino ha piegato in tre set, dopo aver perso il primo, il cileno Nicolas Jarry. Il cileno ha stupito tutti giocando un grandissimo tennis nel primo set, salvo poi essere "divorato" dall'altoatesino, che si guadagna il secondo turno in Cina. (Liberoquotidiano.it)
Jannik Sinner, l’ultima notizia che arriva è devastante: l’intero mondo del tennis è letteralmente sconvolto Sono ore a dir poco drammatiche quelle che sta vivendo, in questo momento, Jannik Sinner. Il numero uno al mondo, infatti, ha ricevuto una drammatica notizia che ha scosso l’intero mondo del tennis. (MilanLive.it)
Il numero uno del mondo ha vinto rimontando il cileno Nicolas Jarry, numero 28 del mondo, con il punteggio di 4-6 6-3 6-1 in poco meno di due ore di gioco. (il Giornale)
La mano sul cuore e un bacio verso il cielo: così Jannik Sinner ha dedicato la vittoria contro Nicolas Jarry, agli Atp di Pechino, alla zia Margith, scomparsa da pochi giorni e alla quale era legatissimo. (La Stampa)