"Siamo stati tutti testimoni del sequestro". La prof Di Cesare contro i giudici del caso Open Arms
La professoressa dell'università La Sapienza di Roma non accetta il verdetto del giudice di Palermo e sentenzia: "La battaglia si fa dura, ma noi non molliamo". Salis: "Il problema non sono le persone migranti ma il capitalismo razziale" (il Giornale)
Ne parlano anche altri media
La scrivania di Togliatti, l'ammirazione per Vassalli («Un eroe della Resistenza, padre del codice di procedura penale che andrebbe però riportato alla sua versione originaria»), le citazioni in latino, i suoi libri sulla Giustizia sul tavolo. (ilgazzettino.it)
Sicuramente occuparsi della sicurezza, e la serenità di milioni di italiani e qualcosa di bello a cui tutti vorrebbero ambire, e se qualcuno in passato poteva dire che Salvini non poteva tornare agli Interni perché c’è un processo in corso per la sua condotta da ministro, adesso questa alibi non c’è più. (LAPRESSE)
La procuratrice aggiunta Marzia Sabella, che sostiene l’accusa con i colleghi Geri Ferrara e Giorgia Righi, ha preparato un ultimo intervento, prima che i giudici del tribunale entrino in camera di consiglio: è una replica alle considerazioni fatte da… (La Repubblica)
L'anno va finendo con almeno una buona notizia: un tribunale ha assolto Matteo Salvini. Il paese ha evitato in corner una bruttissima figura dopo un teatrino non certo commendevole. Il fatto di processare il Ministro degli Interni per una operazione di polizia di frontiera già di per sé è stato un capitolo piuttosto ridicolo. (il Giornale)
C’è da immaginare la soddisfazione di Mattarella che lavora per abbassare la tensione tra ordine giudiziario e classe politica, anche perché si dimostra che i giudici non sono tutti comunisti leninisti. (Giampiero Gramaglia – Gp News)
A cominciare dall’8 gennaio, quando la Camera inizierà a esaminare la proposta del ministro Guardasigilli Carlo Nordio. Il giorno dopo l’assoluzione dall’accusa di sequestro di persona di una nave di migranti in porto “perché il fatto non sussiste”, il leader del Carroccio impugna la bandiera, non storicamente né prettamente leghista, della riforma della giustizia e la separazione carriere che la maggioranza ha deciso di mettere in cima all’agenda politica del prossimo anno. (QUOTIDIANO NAZIONALE)