Tragedia a San Severo: poliziotto penitenziario in pensione spara alla moglie e poi si suicida

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Polizia Penitenziaria INTERNO

Un uomo questa mattina a San Severo, nel Foggiano, ha sparato alcuni colpi di pistola alla moglie nel parcheggio di un supermercato e poi si è ucciso. Era un agente della polizia penitenziaria, in pensione. La donna è ricoverata in condizioni disperate. Stando ad una prima ricostruzione, l’uomo ha atteso la donna uscire dal supermercato, si è avvicinato e le ha sparato alcuni colpi di pistola alla testa. (Polizia Penitenziaria)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Quando ha commesso l'omicidio, Furio aveva ancora il braccialetto elettronico: era stato più volte denunciato dalla moglie e, nei suoi confronti, era stato emesso un divieto di avvicinamento. Non ce l'ha fatta Celeste Rita Palmieri, la donna 56enne ferita con un proiettile in testa che questa mattina, 18 ottobre, è stata colpita da una serie di proiettili da suo marito, Mario Furio. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Da qualche tempo il marito la molestava tanto che i servizi sociali le avevano consigliato di andare a vivere, con i figli minori in una località protetta, ma lei ha rifiutato. (Foggia)

Mario Furio, agente della polizia penitenziaria in pensione, aveva un divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico. La donna è ricoverata in ospedale in gravissime condizioni. (l'Immediato)

Foggia, neanche braccialetto e denunce bastano: il marito le spara fuori il supermercato e si uccide, lei muore in ospedale

Stando a quanto accertato, Celeste Palmieri aveva allertato i carabinieri proprio perché aveva incrociato il marito Mario Furio, ex agente della penitenziaria, al supermercato e lo aveva visto uscire, senza che il dispositivo si fosse attivato. (Fanpage.it)

La donna aveva più volte denunciato il marito per maltrattamenti, molestie, e per aver tentato di ammazzarla. L’omicida, dopo aver colpito la moglie si è suicidato nella sua auto parcheggiata a pochi metri di distanza. (La Gazzetta di San Severo)

Troppo gravi le ferite, troppo compressa la situazione (Secolo d'Italia)