Austria, «No a Fpoe al governo. L’estrema destra si batte sul sociale»

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Walter Baier è stato il candidato di punta (Spitzenkandidat) della sinistra europea per la presidenza della Commissione. Viennese, 70 anni, dal 2022 anni è il leader del partito European Left, e prima ancora ha guidato il partito comunista austriaco Kpoe. Cosa significa per l’Austria questo risultato elettorale? La vittoria elettorale della Fpoe è particolarmente negativa per i lavoratori, perché è il partito dell’ala ultrareazionaria e nazionalista tedesca del grande capitale austriaco, da cui riceve anche sostegno finanziario e mediatico. (il manifesto)

Se ne è parlato anche su altri media

E' accaduto in Francia, quindi in una regione della Germania, e ora anche in Austria. Tre paesi diversi, ma lo stesso risultato politico: l'estrema destra ottiene risultati brillanti alle elezioni, talvolta diventa anche primo partito, ma vede un muro invalicabile tra se stessa e il governo della nazione. (Il Dubbio)

Il pri... Trionfo di Herbert Kickl, disastro di Verdi e centrodestra. (La Verità)

E così, anche in Austria, come poche settimane fa in Sassonia, Turingia e Brandeburgo (3 länder della Germani Est), le elezioni le hanno stravinte due partiti che la maggior parte dei media definiscono neo-nazisti. (ilmessaggero.it)

Elezioni Austria, Salvini contro Tajani dopo la vittoria dell'estrema destra: tensione nel Governo Meloni

Il voto di domenica in Austria ci consegna il successo del Fpoe, partito nazistoide di estrema destra, che è oggi il primo partito del paese. Nelle settimane scorse erano state le elezioni in tre lander tedeschi che avevano evidenziato la forza crescente di Alternative für Deutschland, altro partito nazistoide di estrema destra. (Il Fatto Quotidiano)

Prima in Francia, ma solo al primo turno, perché al secondo Parigi si è consegnata alle sinistre unite. E poi, al terzo tempo, ancora protagonista: Macron l'ha recuperata mettendo su un esecutivo di centro che guarda verso Le Pen. (il Giornale)

Da una parte l’allarme di Antonio Tajani (Forza Italia), che ha parlato esplicitamente di “rigurgiti neonazisti”; dall’altra Matteo Salvini (Lega), che invece ha salutato con grande entusiasmo il risultato delle urne, attaccando anche l’alleato. (Virgilio Notizie)