Stanno aumentando i casi di epatite?

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Dottore... ma è vero che? SALUTE

Partiamo con l’epatite A che, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, è stata la forma più frequente e con un aumento significativo di casi in Italia, soprattutto fra le donne. I fattori di rischio principali per questa forma di epatite (e per la E) sono stati: il consumo di alimenti crudi o poco cotti, come i molluschi ma anche i frutti di bosco, i viaggi in zone endemiche, cioè in Paesi dove il virus è sempre presente, i rapporti sessuali non protetti di ogni tipo. (Dottore... ma è vero che?)

Se ne è parlato anche su altre testate

La data del 28 luglio è stata scelta perché è il compleanno dello scienziato premio Nobel (Io Donna)

Lo confermano anche i dati di una nuova indagine condotta tra gli italiani: tra quelli che dichiarano di conoscere almeno qualcosa sulle epatiti, oltre 1 su 2 non sa esattamente come ci si può ammalare (57,3%), 6 su 10 non conoscono i vari tipi di epatite né gli effetti sulla salute o le condizioni di vita di un paziente e solo 7 su 10 sanno che i virus possono essere causa delle epatiti (il 58,7% indica i batteri, il 41,5% i parassiti). (Vanity Fair Italia)

Al Consorzio Emoteam di Palermo sarà possibile effettuare gratis l’esame per infezione da HCV per i cittadini nati dal 1969 al 1989 (Quotidiano di Sicilia)

28 LUGLIO GIORNATA MONDIALE CONTRO L’ EPATITE VIRALE: L’IMPEGNO DI AZIENDA USL E SANT’ANNA

In Italia, dati alla mano, si assiste ad una diminuzione dell'incidenza delle infezioni di origine virale, soprattutto in seguito all'introduzione nel 1991 della vaccinazione obbligatoria per i nuovi nati contro l'epatite B. (il Giornale)

Solo per l'Epatite C lo scorso anno l'Iss ha registrato trattamenti antivirali somministrati dal 2015 al 2023 a oltre 250 mila pazienti e si stimano circa 280 mila persone infette da HCV asintomatiche e pertanto non diagnosticate. (Alto Adige)

Il 28 luglio si celebra la Giornata Mondiale contro l’Epatite virale, istituita nella ricorrenza della nascita del ricercatore Baruch Blumberg, premio Nobel per aver identificato il virus dell’epatite B (HBV) e sviluppato il primo vaccino anti-HBV. (Arcispedale Sant'Anna)