Inter e Milan si costituiscono parte civile nei processi contro i capi ultrà

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Nel contesto dell'inchiesta sugli ultrà che ha coinvolto le curve di Inter e Milan, emerge una svolta significativa: entrambi i club milanesi hanno deciso di costituirsi parte civile nei processi contro i vertici delle curve di San Siro. Questa decisione, che segna un passo importante nella lotta contro la violenza negli stadi, è stata presa in seguito agli arresti avvenuti il 30 settembre scorso, quando la Polizia e la Guardia di Finanza, coordinate dai pm Paolo Storari e Sara Ombra, hanno condotto una maxi indagine che ha portato alla decapitazione delle curve.

I principali imputati, Marco Ferdico e Andrea Beretta per la Curva Nord e Luca Lucci per la Curva Sud, insieme ai loro presunti sodali, sono accusati di vari reati legati alla gestione delle curve. La decisione di Inter e Milan di costituirsi parte civile, uno in immediato e l'altro in abbreviato, rappresenta un segnale forte e chiaro della volontà dei club di prendere le distanze dalle frange violente del tifo organizzato e di chiedere i danni per i comportamenti illeciti che hanno danneggiato l'immagine delle società.

Secondo quanto riportato da Ansa, le due società presenteranno la richiesta di costituzione il prossimo 20 febbraio, durante il dibattimento per tre imputati, e il 4 marzo davanti al gup, che dovrà giudicare 16 persone. Questa mossa, che potrebbe avere ripercussioni significative sul futuro delle curve di San Siro, è stata accolta con interesse dagli ambienti giudiziari, che vedono in essa un possibile deterrente per future azioni violente da parte degli ultrà.

La decisione di Inter e Milan di costituirsi parte civile nei processi contro i capi ultrà rappresenta un momento cruciale nella storia recente del calcio italiano, segnando un punto di svolta nella gestione del tifo organizzato e nella lotta contro la violenza negli stadi.