Lino Guanciale, 'L'invenzione di noi due' ci riguarda tutti

L'invenzione di noi due di Corrado Ceron e tratto dal romanzo omonimo di Matteo Bussola è un film interessante che gode tutti i rischi e tutti i benefici dal fatto di provenire da un libro ingombrante e dunque difficile da gestire. Passato oggi alla 70/ma edizione del Taormina Film Fest e in sala dal 18 luglio con Be Water Film in collaborazione con Medusa in 180 copie, dice il protagonista Lino Guanciale: "È alla fine un'opera che riguarda tutti perché ci dà l'opportunità di scoprire di come stiamo trattando il nostro amore". (Il Mattino di Padova)

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Nel cast anche Paolo Rossi e Francesco Montanari. Vi portiamo sul set con un video backstage in anteprima esclusiva. (ComingSoon.it)

Milo, sposato con Nadia da quindici anni, si accorge che lei non lo desidera più. Non lo guarda, non lo ascolta, non condivide quasi più nulla. Ma Milo non si arrende e un giorno le scrive fingendosi un altro, dando inizio a una corrispondenza segreta. (MYmovies.it)

Resta … I primi assaggi nell’estate, a partire da L’invenzione di noi due di Corrado Ceron, dal romanzo di Matteo Bussola, con Lino Guanciale e Silvia D’Amico, al Taormina Film Festival, in sala dal 18 luglio. (la Repubblica)

L’invenzione di noi due, la recensione del film dal romanzo di Matteo Bussola

Lino Guanciale, più volte vincitore del Ciak d’oro e Nastro d’argento nel 2021, e Silvia D’Amico, Nastro d’argento Menzione speciale nel 2015, sono i protagonisti di questo viaggio romantico che riflette sulle emozioni della relazione più importante dell’esistenza. (Ciak Magazine)

Esce nei cinema italiani il 18 luglio 2024 “L’invenzione di noi due”, con la regia di Corrado Celon, e con Lino Guanciale e Silvia D’Amico come protagonisti principali della pellicola. Anticipazioni su “L’invenzione di noi due” e il successo del libro di Matteo Bussola “Cominciai a scrivere a mia moglie dopo che aveva del tutto smesso di amarmi” così inizia il romanzo, in maniera efficace e diretta, fin dalle prime righe. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Esiste un cinema romantico in Italia? Un cinema sintonizzato sulle intermittenze del cuore, sui palpiti e i sospiri delle anime infiammabili, fondato sull’attesa di quel rimpianto sempre eluso, sulla nostalgia di cose vissute per un istante e che condizionano un’intera esistenza, consapevole che il discrimine tra innamoramento e amore è l’esercizio del melodramma? C’è stato, sì, estemporaneo più che sistematico nelle sue eruzioni dilanianti (il maestro è Valerio Zurlini), ma, chissà poi perché, si nota sempre una certa diffidenza verso il film d’amore in purezza, quasi avesse bisogno di una nobilitazione che trascende il genere e diventa altro (le eccezioni recenti non mancano: citiamo Dove non ho mai abitato di Paolo Franchi e Nuovo Olimpo di Ferzan Ozpetek, che perlomeno si prendono carico del romanticismo ed evitano il sentimentalismo). (cinematografo.it)