Stop all'Ape, "Finisce un capitolo, non la storia"

Il presidente della Fondazione Piaggio Costagliola ricorda il lungo percorso delle tre ruote: "Prodotto eccezionale che si trova a ogni latitudine" PONTEDERA — "Se la Vespa è un mito, l'Ape porta allegria". Parola di Riccardo Costagliola, oggi presidente della Fondazione Piaggio e, un tempo, anche responsabile dei veicoli commerciali prodotti proprio da Piaggio. Azienda dove è entrato a lavorare nel 1972 e che, da quel momento, con vari ruoli, non ha mai lasciato, vedendo nascere e crescere il mezzo a tre ruote più famoso d'Italia. (Qui News Valdera)

Ne parlano anche altri giornali

Icona della Dolce Vita, simbolo d’antan del trasporto pubblico da piazza tra i saliscendi dell’isola: anche Ischia partecipa al “de profundis” collettivo per l’Ape Piaggio, che non sarà più prodotta negli stabilimenti di Pontedera, ma verrà fabbricata esclusivamente in India, per il mercato locale e per quello africano, dove i vincoli in materia di emissioni inquinanti non sono stringenti. (La Repubblica)

L’era della Guerra Fredda, certamente, ma anche della ripresa, della rinascita, dell’Europa e dei Paesi che la componevano, dopo lo strazio morale e materiale del secondo conflitto mondiale. Simboli che hanno contraddistinto un’epoca, quella che viene definita dei “Temps Glorieux”, cioè l’arco temporale che copre il trentennio 1945 – 1975. (AostaSera)

Lo stabilimento di Pontedera non realizzerà più il mezzo: al suo posto il Porter. Investimenti sulla sicurezza e questione ambientale tra i motivi della delocalizzazione (Open)

Ape, l'estremismo verde fa un'altra vittima: il mitico motocarro scappa in India

Quel rombo, una volta così familiare nelle strade polverose delle nostre campagne e nei vicoli delle città, sarà da ora in poi un eco lontano, un prodotto delocalizzato per il mercato globale. C’è qualcosa di malinconico nel leggere che l’Ape, la storica tre ruote della Piaggio, si rifarà il trucco oltreoceano, in India, là dove il futuro si misura in decibel di fabbrica e chilometri di sviluppo. (DiariodelWeb.it)

Questa legge di natura, in queste ore, sembra applicabile anche alle dinamiche sociali del nostro Paese. Quando un ambiente diventa tossico, le api sono le prime a scomparire. (il Giornale)

È un po’ la fine di un’epoca, un cambio generazionale che (però) di generazioni ne ha viste parecchie salire e scendere dal suo cassone posteriore; è l’ultima “vittima” del green -deal occidentale. L’Ape. (Liberoquotidiano.it)