XF, la semifinale: il trionfo di Lauro e l’incoerenza di Agnelli. Le pagelle
Diciamolo subito: il vero vincitore di XF 2024, edizione che grazie ad una giuria rinnovata e azzeccata ha visto risorgere il programma (la semifinale di ieri è stata la più vista delle ultime 4 stagioni: 744mila spettatori tv medi) dati e puntate alla mano, è senza dubbio il cow boy dal cuore gentile e dall’Hey Baby e sono basito facile Achille Lauro. Empatico con i suoi talenti, galantuomo con le colleghe e rispettoso con i colleghi (anche quando attaccato da più fronti), Achille ha dimostrato come, a dispetto delle previsioni, scelte semplici e cucite addosso ai ragazzi, e non troppo sofisticate, mosse dal desiderio di sfoggiare cultura, siano la chiave del successo di questo programma. (DiLei)
Su altre fonti
Proprio questo ha scatenato diverse polemiche sul web a fine live. In molti telespettatori hanno difatti lamentato come il pubblico da casa voti il giudice piuttosto che i concorrenti. (Gossip e TV)
Ma i giudici, Achille Lauro, Manuel Agnelli, Paola Iezzi e Jake La Furia hanno fatto le scelte giuste? Andiamo ad analizzare le esibizioni, le scelte dei coach e anche il superospite con le pagelle di Michele e Lucia Monina, come sempre senza filtri. (MOW)
La semifinale di X Factor 2024 dimostra quello che molti vanno dicendo da anni: è necessario porre un limite al televoto. O almeno trovare un'alternativa valida, altrettanto popolare, ma più "regolamentata". (Movieplayer)
Senza contare che anche tra i giudici di questa stagione è fortissima la rappresentanza meneghina: Paola Iezzi, Jake La Furia e Manuel Agnelli sono tutti milanesi. (IL GIORNO)
Dopo sei live del talent show canoro di Sky, i trend capelli che vanno per la maggiore sono chiari e a farla da padrone sono stati soprattutto i ragazzi. Ci sentiamo già di pronunciare il vincitore di questa edizione 2024 di X Factor, che a nostro avviso è stato l'effetto wet. (Vanity Fair Italia)
Fossimo autori di XFactor, dopo la semifinale di giovedì sera avremmo rassegnato le dimissioni: un’intera stagione a parlare di inclusività, di parità, di diritti e nel momento più importante il pubblico manda al ballottaggio Mimì e Francamente, la nera e la lesbica, e poco importa che – se qualcuno in questo Paese capisse qualcosa di musica, dannazione – le due voci femminili rimaste in gara sarebbero dovute arrivare non solo in finale, ma prima e seconda (nell’ordine che preferite). (Gazzetta del Sud)