Non sarà l’autonomia differenziata a scassare un sistema scassato

Il dibattito sull’autonomia differenziata si sta facendo sempre più rovente. I suoi avversari hanno raccolto, nel giro di qualche settimana, centinaia di migliaia di firme per indire un referendum abrogativo della legge Calderoli. I critici dell’autonomia raccontano un mondo che non esiste: le nuove disposizioni possono piacere oppure no, ma raccontarle come l’anticamera della secessione è semplicemente ridicolo. (L'Opinione delle Libertà)

Su altri giornali

La scadenza della raccolta firme sarà il 15.09.2024 da lunedì a giovedì dalle ore 08.30 alle ore 12.00; dalle 14.00 alle 16.30 (Comune di Crema)

Lep, materie e autonomia: sono sicuramente queste le parole, almeno a livello politico, di questo 2024. Ne è passato di tempo da quando Luca Zaia propose il referendum sull’autonomia in cui i Veneti chiesero a gran voce quella che all’epoca si pensava ancora a quella riforma che potesse essere paragonata al federalismo. (Qdpnews.it - notizie online dell'Alta Marca Trevigiana)

Quante sono, e come sono distribuite regione per regione, le firme accertate per il referendum abrogativo della legge Calderoli sull'autonomia differenziata? Ecco un conteggio elaborato dall'Adnkronos e fornito dal Coordinamento per la Democrazia Costituzionale che, con il giurista Massimo Villone presidente e Alfiero Grandi vicepresidente, monitora costantemente i dati inviati dai Comitati locali all'organizzazione. (Adnkronos)

Autonomia differenziata, a tutto debito

Una firma per l'Italia, comitato cittadino di Cerveteri Cerveteri - si è ufficialmente costituito il Comitato referendario cittadino contro l'autonomia differenziata - con grande soddisfazione... (Virgilio)

Il racconto su queste pagine delle firme raccolte a lido Mappatella ci offre il senso di un evento di popolo, uscito dalla ristretta cerchia del ceto politico e degli esperti. La Campania, con circa il 21,5 per cento del totale, conduce la classifica delle regioni che possiamo per una volta definire a pieno titolo “ virtuose”. (La Repubblica)

L’Italia si avvia a sfondare quest’anno il tetto dei 3.000 miliardi di stock di debito pubblico accumulato. Dopo una lunga fase di controllo attento sulla dinamica dell’indebitamento, negli anni successivi alla pandemia sono stati sospesi i parametri europei di Maastricht, ora sostituiti dal nuovo patto di stabilità. (Quotidiano del Sud)