Jeremy Clarkson for president? In UK c'è chi chiede all'ex volto di Top Gear di entrare in politica dopo la protesta degli agricoltori
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Un editoriale pubblicato su The Spectator si lancia in questa ipotesi: «Il momento non è mai sembrato più opportuno per lui per fare il grande passo» Il personaggio è divisivo, non c’è dubbio. Ma è anche magnetico per chi lo segue fin dai tempi delle prime recensioni di Top Gear. Stiamo parlando di Jeremy Clarkson, l’ex volto del programma BBC (emittente da cui fu cacciato) e poi della serie Grand Tour (StartupItalia)
Se ne è parlato anche su altre testate
L’obiettivo? Opporsi ai nuovi cambiamenti proposti alla tassa di successione che potrebbero avere gravi conseguenze sull’industria agricola del Regno Unito. Il presentatore di Clarkson’s Farm , diventato simbolo della lotta per i diritti degli agricoltori grazie alla sua Diddly Squat Farm , ha descritto le nuove regole come “la fine” per il settore. (Quotidiano Motori)
Westminster e Whitehall sono state bloccate dagli operatori del settore primario, che hanno voluto dire la loro sulla manovra finanziaria voluta dal premier laburista Keir Starmer. Una delle più grandi proteste della storia recente. (L'Opinione)
A partire dal 6 aprile 2026, però, l’esenzione totale del 100% dall’imposta di successione sarà limitata alle aziende agricole sotto al milione di sterline di valore tra proprietà agricola e aziendale. (Fruitbook Magazine)
A partire dall'aprile del 2026, infatti, sui beni agricoli di un valore superiore a un milione di sterline - prima non tassati - saranno soggetti a una tassazione del 20%. Secondo il governo, solamente le 500 tenute più ampie del Regno Unito saranno soggette a questo provvedimento, ma le associazioni degli agricoltori hanno calcolato un numero decisamente più elevato, fino a 70.000 fattorie. (Automoto.it)
Dopo i riots razzisti e violenti della scorsa estate, questa di oggi è la prima grande protesta pacifica contro Sir Keir Starmer. O forse l’inizio di un inverno del malcontento, per dirla alla Shakespeare, come nel Riccardo III e come vennero ribattezzati gli scioperi della fine degli anni Settanta che misero il Paese in ginocchio? (la Repubblica)