Maurizio Molinari: "Ecco perché la Jihad torna a colpire in Europa"

"La strage di Solingen così come le minacce a Taylor Swift a Vienna hanno la medesima matrice: l'Isis. La più feroce organizzazione jihadista il cui obiettivo è imporre un califfato globale sull'intera umanità spazzando via tutti gli infedeli. Si tratta di un'ideologia che nasce negli anni '30 del secolo scorso con Hassan el-Banna, il teologo che rifiutò la modernizzazione della Turchia immaginando la ricostituzione del Califfato. (la Repubblica)

La notizia riportata su altri giornali

Lo diceva dopo l’11 settembre, denunciando il fatto che nel mirino non ci fosse solo l’America, ma tutto l’Occidente, l’Europa islamizzata in particolare: l’Eurabia. Pensava che fosse un male incurabile perché "non si può separare il terrorismo islamico dal mondo che lo genera: il mondo dell’Islam". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Sono passati otto anni, da quando l’Isis ha rivendicato per l’ultima volta un attentato in Germania. Fino ai fatti di Solingen, quando Issa al Hasan si è avventato sui passanti, dopo aver girato un video in cui giura fedeltà all’Emiro. (Corriere della Sera)

Un 26enne siriano, Issa AL H. L’Europa torna nella morsa del terrorismo islamista? Ecco cosa sappiamo riguardo a quanto accaduto venerdì 23 agosto a Solingen, città del Nordreno-Vestfalia, in Germania. (MOW)

Venerdì sera un giovane siriano ha ucciso tre persone a Solingen, in Germania. Poco meno di un mese fa sono stati annullati tre concerti di Taylor Swift a Vienna per rischio attentati. (Fanpage.it)

È l’opinione di Lorenzo Vidino, direttore del Programma sull’estremismo della George Washington University; esperto di islamismo in Europa e Nord America, ha lavorato sulle reti jihadiste in Italia e sulla radicalizzazione, con particolare attenzione ai Fratelli Musulmani L’attentatore di Solingen è un 26enne siriano musulmano sunnita che doveva tornare in Bulgaria. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Non è più il tempo dei lupi solitari. A spaventare oggi l’Europa, e anche l’Italia, sono i “cuccioli di lupo”, come li chiama un investigatore, cioè ragazzi giovani, alle volte anche giovanissimi (in alcuni casi addirittura 13enni) che vengono avvicinati sul web dai signori del terrorismo. (la Repubblica)